Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
'380
STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
messo al pontefice. Il quale ingiunse alla signoria di darlo nelle mani all'autorità ecclesiastica per mandarlo a Roma. Consegnarlo voleva dire dalla prigione tradurlo al rogo. E però, o che coloro che sedevano al reggimento della repubblica avessero un certo pudore ed abborrissero di farsi ministri della vendetta di un papa come Alessandro VI, sacrificando un uomo reo soltanto di avere posto a rischio la reputazione e la vita per isviscerato amore verso Firenze e la Italia tutta; o che temessero di stuzzicare l'ira del popolo, che in un istante poteva tornare all'antica venerazione "verso il suo tribuno, vollero che del colpevole si facesse formale processo in Firenze. Onde, protestando di non voler disobbedire al pon-fice, lo pregarono deputasse a Firenze degli ecclesiastici per sedere in tribunale. Alessandro al quale premeva che il negozio fosse celeremente finito, temendo di sturbarlo con contese di giurisdizione, mandò un frate Vicentino generale de' Domenicani , e un giureconsulto spagnuolo comandando loro che lo giudicassero eretico, scismatico, sovvertitore della Chiesa e dei popoli, e gì'infliggessero la debita pena ; insomma che
10 spicciassero subito. E davvero Alessandro pareva ammattito dalla gioia; aveva già scritto lettere di gratitudine a frate Francesco della Puglia e ai frati del convento di san Francesco per lo zelo mostrato da loro nel confondere quel figlio di perdizione, ed ora accordava un tesoro d'indulgenze ai Fiorentini e ribenediceva tutti coloro che avevano comunicato col frate. Ei temeva, ripeto, che se per un solo istante la fortuna cangiasse d'aspetto, il fiero frate farebbe tremare lui vacillante sul trono di san Pietro. E quanto potente fosse frate Girolamo egli lo aveva potuto conoscere allorquando, avendolo percosso con le censure ecclesiastiche, tutto il convento di san Marco, che racchiudeva dugentocinquanta frati, gli scrisse lettere per attestare la innocenza, la dottrina e la santità di frate Girolamo, supplicando fervidamente il pontefice a scioglierlo dallo interdetto ; lo aveva maggiormente potuto conoscere allorquando ebbe sotto gli occhi una lunghissima lista de'nomi de'più cospicui cittadini, i quali confermando
11 detto de' frati di san Marco, e attestando che la dottrina del santo predicatore non era la distruzione, ma la vera salute,
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