Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

Pagina (386/507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      LIBRO NO.NO.
      385
      anco per questo immane uomo, che faceva tremare tutta la Italia di mezzo, appropinquavasi l'ora della rovina. Mentre gli era riuscito di farsi da Spagna e da Francia, guerreggianti pel reame di Napoli, riconoscere neutrale con intendimento di dichiararsi poi a favore del vincitore e partecipare alle spoglie del vinto, il padre suo venne quasi improvvisamente a morte, come si disse, avvelenato per errore in un convito dove egli intendeva avvelenare un cardinale. E' pare che del vino attossicato bevessero anco il cardinale e Cesare Borgia il quale era commensale del padre, e che fosse anch'esso trasportato infermissimo a Roma. Egli si era apparecchiato ad affrontare gli eventi alla morte del padre, ma non poteva mai prevedere un caso simile a quello che lo rese infermo e inetto a poter provvedere da sé. Nulladimeno gli venne fatto per allora sostenersi, e disponendo di un gran numero di voti nel sacro collegio, patteggiare col papa successore, Pio III Piccolomini, il quale fu eletto nel settembre del 1503. Ma pontificò solo ventitre giorni, e morì anch'esso; e gli successe Giuliano della Rovere il quale era stato acerrimo ed irreconciliabile nemico di Alessandro VI, quel fiero Giulio II, che con l'anima sua guerriera, con la sua indefessa operosità, con l'astuzia, con la forza del suo ferreo volere turbò la Italia con nuove e non meno cruente guerre. Cesare Borgia non potendo contrastar-* gli la elezione gli offrì i suffragi dei cardinali spagnuoli,come il cardinale d'Amboise capo de'Francesi gli aveva dato quelli de'suoi fautori. Giulio accettò la offerta del figlio del suo abbonito nemico, la cui rovina egli aveva giurata. Difatti appena lo vide abbandonato dagli antichi suoi amici, non avendo più mestieri dissimulare i suoi disegni, gli chiese la consegna delle fortezze della Romagna; e perchè il Borgia ricusò di farlo, il pontefice gli fece porre le mani addosso mentre era sopra una nave francese ad Ostia aspettando il vento per andare alla Spezia, donde intendeva muovere verso Romagna e riconquistarla. Condotto al Vaticano, sottoscrisse un ordine ai suoi luogotenenti perchè consegnassero le fortezze al cardinale Carvaiale; il quale appena vide eseguito l'ordine détte libertà al Borgia. Costui per vantaggiare le cose sue, riparò a Napoli dove fu accolto dal gran capitano Consalvo di Cordova cheStoria dei Comuni italiani. — 2. 55


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

Pagina (386/507)






Italia Spagna Francia Napoli Cesare Borgia Roma Pio III Piccolomini Giuliano Rovere Alessandro VI Giulio II Italia Borgia Amboise Francesi Romagna Borgia Ostia Spezia Romagna Vaticano Carvaiale Borgia Napoli Consalvo Cordova Comuni Cesare Giulio