Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      governava il regno a nome del suo signore Ferdinando il Cattolico re di Spagna. Ma poco dopo lo fece prendere, e lo mandò prigione nella fortezza di Medina del Campo. E così disparve dalla scena del mondo quest'uomo che insieme col padre suo aveva commesse le più orribili scelleratezze.
      XX. Durante la pace, o per dire più propriamente, la tregua che successe, Giulio II ad altro non attese che ad estendere i dominii della Chiesa, e raccogliere pecunia per imprendere le guerre che meditava e contro i Francesi e contro gli Spagnuoli. I Fiorentini seguitavano la guerra di Pisa, e più volte si trovarono ridotti a tristissime condizioni sì che la libertà loro dipese dai capitani stranieri dei quali vivevano sempre in sospetto. Nulladimeno non vi fu sciagura, ne alcun altro argomento che l'inducesse a venire a patti con coloro ch'essi chiamavano ribelli. E forse bene pensavano considerando ciò che modernamente si dice ragione di stato; imperciocché non potendo Pisa riacquistare l'antica potenza in guisa da ridiventare libera e indipendente, doveva di necessità o lasciarsi proteggere da qualche tiranno o farglisi soggetta. Il che era di detrimento grandissimo alla repubblica fiorentina, la quale predominava in tutta Toscana, ed era l'unico propugnacolo della vacillante esistenza dei liberi comuni; nelle cui ¦faccende i potentissimi principi stranieri ormai senza velo s'intromettevano. Gli altri stati dove la libertà era sempre in preda alle intestine fazioni, o dipendevano dal sostegno d'un principe, o avendo poca fidanza nelle proprie forze invocavano un protettore comecché s'avvedessero della certezza di essere alla prima occasione o venduti, od oppressi, e se parevano per alcun tempo posare, la non era pace durevole, ma tregua per apparecchiarsi a nuovi tumulti.
      Cotale, a cagione d'esempio era lo stato di Genova nei primi anni del secolo decimosettimo. Dalla dominazione degli Sforza ella era passata sotto quella dei Francesi, che la reggevano quasi la considerassero come parte del ducato di Milano; nulladimeno i nuovi dominatori vi esercitavano ad un di presso prerogative uguali a quelle dai Genovesi concesse ai loro dogi. Né adesso vi era speranza di riscossa, imperocché la Francia era potentemente spalleggiata da quelle famiglie


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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