Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      blica gli cedesse quasi tutto il suo territorio. Si rivolse quindi agli Svizzeri, i quali nutrivano mal talento contro il re di Francia che, quantunque li chiamasse alleati, gli aveva umiliati ed offesi. II papa si accordò col vescovo di Sion, lo fece cardinale, e gl'ingiunse di concitare i fieri abitatori della Elvezia contro i Francesi.
      Nella state di queir anno si scatenò con subito impeto contro i Francesi un turbine d' aggressori. Il papa aveva ordita la trama in modo che fossero assaltati in quattro punti a un sol tempo, nel territorio di Milano dagli Svizzeri; in Genova dai fuorusciti genovesi ; in Modena dai soldati pontificii ; in Verona dai Veneziani. Ma il disegno del pontefice perchè non venne eseguito nello stesso tempo, non conseguì il suo effetto. Gli aggressori furono respinti da per tutto; e il capitano che comandava in Lombardia le milizie francesi le condusse ad assaltare il papa dentro Bologna ; ma ingannato da finte pratiche di pace, al giungere di nuove schiere nemiche fu costretto a indietreggiare ; e Giulio II nel cuore dell'inverno andò da sè ad assaltare i Francesi alla Mirandola, e superbamente vi entrò traverso la breccia.
      Questi fatti d' arme non avrebbero scossa la dominazione francese dalle terre conquistate qualora il papa non si fosse appigliato a più sano consiglio. Non ostante che andasse strombazzando di non voler rimettere nel fodero la spada se prima non cacciava tutti i barbari dalla Italia, nulladimeno vedendo che con le sue poche forze non poteva far fronte ai formidabili e numerosi eserciti che la lega di Cambrai aveva condotti nella penisola, era ridotto al partito di voler cacciare una masnada con lo aiuto di altra masnada di stranieri, in modo che questo suo proponimento rammenta il caso di un medico che intenda far cessare la pestilenza in una città introducendovi la febbre gialla. Forse lo irrequieto vecchio sperava nel tempo, e aveva in mente il pensiero di giovarsi di tutti e opprimerli poscia uno dopo 1' altro. Fatto è eh' egli noi fece e fino agli ultimi giorni della sua vita, appena sentivasi offeso o non vedeva il proprio vantaggio nell' amistà di qualche potentato, fu pronto a romperla invocando lo aiuto di qualche altro.
      Per adesso il re di Francia era quello che gli pareva più


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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