Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIBRO NO.NO.
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innanzi di venire a nuove discordie, in una dieta che avevano convocata a Mantova quasi tutti concordarono nel disegno di ricondurre i Medici in Firenze e ristabilirvi la tirannide.
XXVII. Firenze, conoscendosi estremamente indebolita dalla lunga guerra degli anni decorsi, fra la lotta della Santa Lega con la Francia erasi tenuta neutrale, ed appigliata ad un contegno sì circospetto da non inimicarsi nè l'una nè l'altra. Ma perchè que' deboli espedienti che chiamansi mezze misure non provvedono mai alla salute di chi ne fa uso, Firenze ora trovavasi disarmata e onninamente sprovvista di fronte a tanti nimici che congiuravano ai suoi danni. Le portava grand' odio il papa perchè avendole spedito un legato per indurla a togliere 1' ufficio a Pietro Soderini. richiamare gli esuli e congiungersi alla Santa Lega, ella non aveva voluto acconsentirvi. Le aveva astio lo imperatore il quale, avendole chiesto quarantamila fiorini promettendo di proteggerne gì' interessi nella dieta di Mantova, ne aveva ricevuto un rifiuto. I Fiorentini conoscevano le proprie condizioni, e innanzi di appigliarsi a più validi argomenti spedirono a Mantova Vittore Soderini giureconsulto, fratello del gonfaloniere, perchè difendesse al cospetto degli alleati la causa della repubblica. Giuliano dei Medici diceva che di tutte le sciagure piovute sulla sua famiglia essendo stata precipua anzi sola cagione i Francesi, era giusto che anch' essa godesse dei beneficii della vittoria, ed era cosa utile agli alleati imperocché il modo con che i Medici verrebbero rimessi in istato, gli renderebbe indissolubilmente congiunti alla lega. Tali ragioni non sarebbero state di nessun effetto, ove non avesse adoperato un più persuasivo argomento. Ei sapeva bene che i collegati difettavano di pecunia ; le soldatesche spagnuole campavano di rapina ; il papa dopo la rotta dei Francesi non aveva più voluto pagare la mensile provvi-. sione di quarantamila ducati. Raimondo di Cardona aveva rimostrato dicendo che finché tutti i Francesi non si partivano dalla Italia egli aveva diritto alla paga : Giulio II rispondeva con cavilli preteschi e non voleva pagare. Il capitano spagnuolo adunque cercava ogni pretesto per potere sguinzagliare le sue affamate soldatesche e gettarle sopra qualche malarrivata città. Allorquando Giuliano de'Medici fece considerare che potevano
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