Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      sere pronto a sbranare il gonfaloniere, lo dichiararono privo dell' ufficio, e immantinente spedirono ambasciatori per recarne la nuova al Cardona e chiedere quali fossero i suoi intendimenti. Il Cardona accrebbe le sue dimando e disse volere per lo esercito ottantamila fiorini, per lo imperatore quarantamila, per sé ventimila ; in quanto ai Medici si accogliessero in città come privati, ma si desse loro potestà di redimere i loro beni già confiscati ; di mutazione di governo non faceva motto. I cittadini vedendo che d' altro non si trattava che di danaro, ne furono lietissimi come se la salvezza della repubblica fosse assicurata. Giuliano dei Medici non aspettò un ordine della Signoria per entrare in Firenze. Vi giunse il 2 di settembre, e il 7 fece proporre una legge al gran Consiglio la quale provvedeva che l'ufficio del gonfaloniere invece di perpetuo fosse reso annuo, che allo stesso consiglio, senza che rimanesse abolito, fosse sostituita una balìa per eseguire le elezioni. A gonfaloniere venne proposto ed eletto con gran numero di suffragi Giambattista Ridolfì.
      Queste riforme appagavano assai Giuliano de' Medici che in paragone de' suoi era uomo di mite e non crudele indole. Ma i suoi partigiani, e segnatamente coloro che recavansi a gloria di avere eseguito il rivolgimento e soli ne volevano raccogliere il frutto, non erano contenti di queste che essi dicevano lievi variazioni, e volevano una riforma che sostanzialmente mutasse lo stato, sulle rovine della democrazia inalzando un governo oligarchico. Si rivolsero quindi al cardinale Giovanni il quale rimaneva tuttavia a Prato con gli Spagnuoli, e lo invitarono a Firenze. 11 Cardinale vi fece il suo solenne ingresso fra mezzo a un corteo militare quasi fosse principe, e andò a smontare al palazzo de'Medici, dove fu visitato dai più insigni cittadini.
      Due giorni dopo egli andò al palazzo sotto pretesto di visitare i Signori ; e trovandolo privo di guardie ne prese possesso con coloro che lo accompagnavano. Giuliano, intanto che i suoi fautori schiamazzavano nella piazza, si appresentò al consiglio degli Ottanta e intimò loro di chiamare il popolo a parlamento. Ora chiamare il popolo in piazza significava voler fare un rivolgimento nello stato. La Signoria, sospet-


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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