Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBRO NO.NO.
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      tondo le perverse intenzioni dei Medici, si oppose alla richiesta, ma non avendo forze, dovette tosto cedere alle minaccie e far dare nella campana. Pochi furono i cittadini accorsi a quel segno, o dirò meglio, vi accorsero soli coloro che favoreggiavano i Medici, i quali fecero che i Signori scendessero alla ringhiera e leggessero a quella turba che pretendeva d'essere il popolo fiorentino le proposte che i Medici volevano fossero approvate. Volevano si abolissero tutte le leggi fatte dopo la rivoluzione seguita nel 1494; si creasse una balìa, la quale doveva essere composta del gonfaloniere, dei priori, di dodici cittadini per ciascun quartiere; doveva essere rivestita della potestà ed esercitare i diritti del popolo, oltre la facoltà di prorogare di anno in anno la propria durata ; doveva deputare alcuni suoi membri col nome di accoppiatori per eleggere con pieno ed assoluto arbitro il gonfaloniere e i priori, in sostanza il nuovo ordinamento era pretta tirannide rappresentata da burattini — mi si conceda la trivialità della immagine che dipinge bene la cosa — dei quali tenevano le fila i Medici.
      La vergognosa proposta fu approvata clamorosamente; ma la buona cittadinanza fiorentina astenendosi d'intervenire a quella turpe assemblea protestava dello inganno e chiudeva in seno il pensiero di riconquistare alla prima occasione i propri diritti. La balìa, della quale i Medici avevano fatto approvare i nomi nel predetto parlamento non ebbe mestieri di spargere molto sangue; le bastò disciogliere la ordinanza, disarmare i cittadini e abolire quei magistrati che potevano esserle d'impaccio allo esercizio della tirannide. Per pagare gli Spagnuoli estorse forzatamente al popolo ottantamila fiqrini. Creò un consiglio di dugento cittadini, che poi fu chiamato consiglio degli arroti, prendendo le più strette precauzioni perche non vi fosse ammesso veruno avversario dei Medici. Costoro ripigliarono lo antico tenore di vita con le vecchie arti de'loro maggiori, proteggendo letterati ed artisti, assoldandoli, corrompendoli in mille guise; i Medici potevano servire di esempio ad ogni principe che bramasse consolidare il proprio trono sopra le rovine della libertà I ricordi di quel tempo parlano della sfrenatezza, della insolenza, della impudenza con che si conducevano quei giovani di cospicue famiglie che


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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