Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIBRO .NONO.
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nota la volontà del pontefice, ma questi non consentì che i commissarii si recassero agli accampamenti, e vi spedì il cardinale di Bibbiena.
Dopo quaranta giorni' Lorenzo de' Medici ricomparve in Firenze, passeggiò le vie della città per ismentire la nuova della sua morte; ma il desiderio che la fosse vera aveva tanto illuse le menti dei cittadini che molti credevano quello non essere Lorenzo vivo, ma il suo corpo animato da un demonio. Ma due anni dopo cioè nello aprile del 1519 veramente ei cessò di vivere in Firenze consunto da una vergognosa infermità da lui attaccata anco alla moglie; la quale era morta cinque giorni prima del marito nel partorire una fanciulla, cioè quella Caterina che poi fu regina di Francia.
11 duca di Ferrara sperò che la morte del nipote inducesse Lorenzo a non più contrastargli il ducato, e grandemente in-gannavasi imperciocché all' alletto della propria famiglia della quale non rimanevano che tre bastardi, cioè il cardinale Giulio figliuolo di Giuliano, e due giovanetti Alessandro ed Ippolito, aveva sostituita la bramosia di ingrandire lo Stato della Chiesa a spese di quei principucci che si dicevano vassalli di quella, e a spese del reame di Napoli che pur sempre era subietto di contesa fra la Francia e la Spagna, e del quale nessuno negava la sovranità feudale che arrogavasi la Santa Sede. S'ingannavano parimente i Fiorentini allorquando, pericolante la salute di Lorenzo de' Medici, il papa mandò il cardinale Giulio a governare la repubblica, e commise a Niccolò Machiavelli di proporgli un modo di dare il più convenevole ordinamento allo Stato. Il massimo degli uomini politici di quei tempi, reputando che il pontefice, adesso che gli era mancata l'ultima speranza della propria famiglia, fosse capace di sentire vero affetto per la patria, divisò una riforma tale da contentare Leone lasciandogli pieno arbitrio degli ufficii e delle dignità finché vivesse, e da raffermare lo Stato sopra solide fondamenta. A tal fine dimostrava essere contro natura stabilire un principato assoluto in Firenze dove tutta la cittadinanza era popolo; e quindi al papa altro partito non rimanere che quello di riordinare la repubblica secondo le norme che gli proponeva ; concludendo che con questa opera si sa-
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