Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      iiGSTORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      rebbe procacciato fama immortale presso la posterità. E parlava da savio; ma il papa non diceva da senno; egli detestava più che ogni altro de'principi suoi coetanei il nome della libertà, e fra mezzo allo allegro vivere del suo papato, che da taluno fu dirittamente chiamato un perpetuo carnevale, egli tuffò le mani nel sangue con una ferocia che non pare credibile leggendo le laudi di magnanimo, generoso e clementissimo largitegli da'suoi adulatori.
      Alfonso Petrucei era tra' giovani cardinali colui che nel conclave si affaccendò perché la elezione cadesse sopra Giovanni de' Medici. Pandolfo Petrucci padre del cardinale, dopo di avere esercitata nella repubblica di Siena 1' autorità che Lorenzo de'Medici godeva in quella di Firenze, era morto, e il suo primogenito gli era succeduto nel reggimento dello Stato. Leone X, invece di mostrarsi grato al cardinale Petrucci, prese a perseguitarne la famiglia, mandando un Raffaello Petrucci vescovo di Grosseto e parente di Pandolfo ad impadronirsi con la forza del governo di Siena. AH' appressarsi del Vitelli che con una schiera di dugento cavalli e duemila fanti scortava il prediletto del pontefice, il primogenito di Pandolfo uscì dalla città lasciandola al vescovo di Grosseto, il quale bandì tutti i partigiani del suo predecessore.
      Ne arse di sdegno il cardinale Petrucci, e cominciò a querelarsi apertamente di Leone, a vituperarlo, a profferire parole di minacce tanto che o spontaneamente o forzato si allontanò da Roma. In questa vennero intercettate alcune lettere che egli scriveva al suo segretario, e che potevano prestare argomento ad un processo. Leone prima di ordinare che ciò si facesse, scrisse un' affettuosa lettera al Petrucci, e gli mandò un salvocondotto perchè non si peritasse di venire a Roma. Ma appena vi giunse fu preso e condotto insieme col cardinale Bandinello Sauli genovese a Castello Sant' Angiolo. Invano l'ambasciatore di Spagna, che sulla fede del papa aveva assicurato il Petrucci di venire senza ombra di pericolo, rimostrò; il papa li accusava come capi d'una congiura ordita per avvelenarlo. Furono posti alla tortura insieme con altri creduti complici, furono perfino imprigionati varii altri cardinali colpevoli di avere sospettata la trama del Petrucci


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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