Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
'435
STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
umana intrepidezza con che un figlio difenderebbe la propria madre. Chiamavasi Francesco Ferruccio. Nei suoi giovani anni aveva militato sotto Giovanni delle Bande Nere. Sbandata quella celebre compagnia, s'era .ridotto in patria, e per campare la vita aveva ripreso il mestiere de' suoi antichi, cioè la mercatura. La Signoria lo mandò commissario prima a Prato, poscia, presa Sanminiato dagli imperiali, a Empoli. Assaltò San-miniato e lo tolse al presidio nemico; diede la caccia agli Spagnuoli, rapì loro convogli di vettovaglie e di cavalli; e quantunque le schiere ch'egli comandava non fossero numerosissime, con la operosità, col coraggio, con la destrezza tenendo in continuo travaglio i nemici, faceva sì che non potessero congiungersi sotto le mura di Firenze con lo esercito del principe d'Orange e coi soldati del papa.
Il Principe infrattanto non osava avventurarsi ad assaltare la città, ed aspettava incerto e non senza essere molestato dalle spesse sortite degli assediami, allorquando alcuni esuli fiorentini che si erano riparati nel suo campo Io consigliarono a piombare improvvisamente sopra quella; imperciocché essendo il dì di san Martino, i Fiorentini, per vecchio costume non si sarebbero astenuti dai consueti sollazzi, e quindi sarebbe stato • agevole sorprenderli. Aggiungasi una dirottissima pioggia che rendeva più dense le tenebre della notte. Fu quindi dato lo assalto da quella parte delle mura presso cui erano gli accampamenti. Ma alle grida delle scolte, la cittadinanza tutta fu in arme e respinse gli assalitori. 0 che questo fatto inanimisse i Fiorentini tanto quanto aveva disanimati gl'imperiali, o che i capitani male potessero infrenare l'impeto de'cittadini, vero è che da quel dì in poi le sortite si fecero più frequenti; ed una ordinata da Stefano Colonna ebbe tale prospero successo che il principe d'Orange sarebbe stato costretto a levare l'assedio, se Malatesta Baglioni non faceva inopportunamente suonare a raccolta. Un'altra sortita non seguì l'effetto per la tradigiono di un disertore che poco prima era andato al campo nemico ed aveva rivelato il disegno dei Fiorentini.
XLV. Mentre i Fiorentini scaramucciando cogl'imperiali speravano che i disagi e l'avarizia del papa costringerebbero lo esercito a partirsi dalle mura, la guerra seguitava nelle al-
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