Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIBRO NO.NO.
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tre parti del territorio. Empoli cadeva dopo la dipartita di Francesco Ferruccio, il quale per ordine della Signoria era corso a Volterra per ridurre alla obbedienza quella città che si era data alle soldatesche papali. Ferruccio costrinse i Volterrani a rendersi innanzi che arrivasse in loro soccorso Fabrizio Maramaldo, venturiero calabrese, efferato uomo che conduceva alcune masnade senza pagarle, ma facendole vivere di rapina e di sangue. Assalì il Ferruccio, il quale per un mese gli fece fronte; ma quando ai soldati del Calabrese si aggiunsero quelli del marchese del Guasto e di Don Diego Sarmiento, che con l'artiglierie mandate dal principe d'Orange si misero a tempestare le mura, il gran capitano fiorentino, quantunque fosse gravemente ferito e si facesse portare in seggiola nei luoghi più pericolosi, e fosse molestato da un'ardente febbre, oppose tale resistenza che forzò i nemici ad allontanarsi da Volterra.
Egli aveva ricevuto ordine di raggranellare tutte le milizie sparse in varii luoghi del territorio, e con esse piombare sul campo degli assedianti presso le mura di Firenze. Con tale provvedimento la Signoria forse intendeva rimediare al danno nato dal non essersi attenuti al disegno proposto dal Ferruccio. Voleva l'inclito cittadino e guerriero correre contro Roma, " imperocché non dubitava che dando voce di volere ripetere il sacco già dato alla metropoli del mondo cristiano dallo esercito del duca di Borbone, le soldatesche del principe d'Orange, e in ispecie quelle bande spagnuole che per la nudità e miseria loro chiamavansi Bisogni, avrebbero disertato il campo, e in tal guisa sarebbe stato levato lo assedio. Prudentissimo divisamento; ma i Fiorentini o perché lo credessero troppo incerto e rischioso, o perchè abborrissero da una fazione che aveva sembianza di barbara e vile, non vollero in modo alcuno consentirla. Adesso il Ferruccio, addolorato per la perdita d'Empoli ch'egli già reputava potersi agevolmente difendere — e difatto avrebbe resistito se non era la codardia, e come ne corse voce, la tradigione di chi aveva il comando della terra — si condusse sul pisano, raccogliendo uomini, armi e danari, e congiuntosi con Giampaolo Orsini che conduceva un egual numero di gente, traversando il territorio lucchese si
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