Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
'435
STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
l'Arno era gonfio per le dirotte pioggie cho erano state non ultima cagione del recente disastro di Gavinana, propose di fare uscire tutte le milizie e con grande impeto irrompere sopra gli accampamenti nemici adesso che trovavansi sforniti de'migliori soldati. Ai capitani promise di dare il soldo per tutta la vita, ai soldati dette speranza di premio; a Malatesta Baglioni fece perentorio comandamento di guidare le milizie della repubblica alla battaglia. Ma Malatesta, che fino allora alle istanze dei Signori aveva opposto scuse e pretesti, adesso senza sotterfugii ricusò di combattere, chiamando insano il disegno della Signoria, e dichiarandosi deliberato di volere ' salvare la città a lui affidata. Alle reiterate insistenze soggiunse volere più presto rinunciare all'ufficio e partirsi che avventurare le sorti della fiorentina repubblica ad una impresa cotanto temeraria. La Signoria lo colse alla parola, o ragunato il consiglio, fece scrivere le debite formule e con parole onorevolissime la licenza, e per mezzo di Andreuolo Niccolini e Francesco Zati la mandò al Malatesta. Costui, appena vide lo scritto con che veniva accomiatato, ne ebbe tanta ira, che sorgendo da un lettuccio dove lo teneva infermo una turpe e inveterata malattia, si avventò col pugnale ad Andreuolo e lo ferì di due colpì. I cittadini che avevano accompagnati i due commissarii snudarono le spade; lo stesso fecero i famigliari del Malatesta, il quale vedendo accorrere i suoi sgherri, reputò prudente consiglio quietare il nascente tumulto. La licenza che egli tante volte aveva minacciato di chiedere, fu una scusa perchè gettasse la maschera ed accelerasse la tradigione della città. A'commissarii che allontanavansi crucciati della sua presenza, disse, riferissero ai loro Signori essere necessario fare, a dispetto loro, accordo con papa Clemente.
XLVIlI. Il gonfaloniere e i priori non sapevano indursi a cedere a tante sciagure senza tentare per l'ultima volta la crudele fortuna. Ordinarono quindi che accorressero alla piazza tutte le compagnie della milizia. Non tutte obbedirono alla chiamata, e le accorse erano scuorote, mentre la città era tutta in iscompiglio. Il perchè Malatesta Baglioni, temendo d'essere assaltato ne' quartieri dove aveva gli alloggiamenti, non solo tolse le armi e diede commiato alla guardia della parte di là d'Arno,
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