Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      e morire liberi con le armi alla mano; i moderati, ed erano quasi tutti di ricche famiglie, per evitare la sorte di Roma, dicevano non essere più tempo d'indugii, essere mestieri venire a patti. E perchè e'pareva che la Signoria propendesse verso coloro che volevano combattere, ed erano dall'altra fazione detti arrabbiali, i sopradetti partigiani della resa in numero di circa quattrocento, prese le armi, ragunaronsi nella piazza di Santo Spirito dicendo di volere spalleggiare Malate-sta Baglioni il quale era il solo ormai che potesse salvare Firenze. Alle esortazioni della Signoria rispondevano con insulti e minacce, e fra loro vedevansi i figli e i generi di Niccolò Capponi e di altri incliti cittadini che allora sedevano o fra' signori o ne'consigli. Da Santo Spirito andarono minacciosi dinanzi al palazzo e costrinsero la Signoria a metter fuori di carcere tutti coloro che come sospetti o aperti fautori dei Medici erano severamente custoditi. In Firenze non v' era più governo. E però la Signoria spedì Baldo Morelli, Lorenzo Strozzi, Pier Francesco Portinari e Baldo Alt.oviti, ambasciatori al campo nemico per chiedere patti di resa.
      Il trattato fu concluso più agevolmente di quel che potesse sperare la Signoria. Bartolommeo Valori che in sul principio dell'assedio s'era rifuggito al campo nemico e vi stava con l'ufficio di commissario papale, aspettava ansiosissimo il momento in che i Fiorentini s'inducessero a cedere. E però Don Ferrante Gonzaga accolse gli ambasciatori e, dettante il Valori, assentì al seguente trattato:
      Che la forma del governo abbia a ordinarsi dalla maestà cesarea fra quattro mesi prossimi a venire, intendendo sempre che sia servata la libertà - Che si abbiano a liberare subito i sostenuti come sospetti di favorire i Medici, o come autori di ribellione in varii luoghi del dominio; e a tutti i fuorusciti sia resa la patria e i beni — Che la città, per trovarsi molto povera, sia obbligata a pagare solo la somma di ottantamila ducati, mezzi in contanti e mezzi in cambiali da riscuotersi dentro sei mesi — Che si abbiano a consegnare fra tre giorni cinquanta cittadini come ostaggi da nominarsi da Don Ferrante e rimanere nelle sue mani finché saranno adempiti i patti — Che qualunque cittadino fiorentino di qual siasi grado e condizione possa


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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