Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      '435 STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      dello stato di Fiorenza, parlano in contrario, rispondiamo, a pochissimi essere data la cognizione del vero in quelle cose le quali dalla comune oppenione si partano, sì come (ascoltandone V. M.) ci rendiamo certi quella come capacissima di ragione, e ad essa per sua benigna natura inclinata, dovere satisfatta rimanere. Nè vogliamo in questo luogo esser solleciti circa l'ornato del parlare, o curiosi in ricercare vocaboli squisiti, come molti fanno, ma, sì come filosofi, veramente quello dimostrare intendiamo, che a V. M.sia glorioso e utile, più tosto che come oratori lusinghevolmente e con adulazioni quello che in nostro benefizio e comodità resulterebbe, persuadere.
      » La repubblica fiorentina la quale noi sappiamo da te essere amata, giustissimo imperadore, e la quale tu forse pensi che regni, perchè così apparve e manifestamente si vcdde che fu la volontà tua, quando nell' arbitrio di T. M. essersi rimessa intendesti, si lamenta ed a T. M. esclama che non solamente non le è stato osservato nè patto nè convenzione alcuna di quelle che per mezzo degli agenti e ministri tuoi con tanta solennità furono tra lei e quel papa, che di Clemente altro mai che il nome non ritenne, ragionate e confermate; perocché non dimenticò, come promesso aveva, l'of-fensioni, secondochè a lui pareva, ricevute; se offensioni, chiamar si devono l'affezione della patria, la dolcezza della libertà, l'amor de'figliuoli, l'onore delle donne, e la conservazione delle proprie sustanze; ma, come prima la potè comandare, non dubitò le sagrate mani nel sangue imbrattare de'giusti cittadini, con pene crudelissime e tirannici strumenti, anzi tormenti, straziati prima. Dopo queste scelleratezze si volse al duro esilio ; e quanti ingiustamente sieno stati della patria cacciati, e de'lor beni miseramente spogliati, perchè tutto il mondo compassionevolmente gli raccetta, non pren- ' deremo cura di raccontargli. Molt' altri furono per a tempo confinati, i quali, benché avessino pazientemente obbedito e appieno i confini osservato, furono nondimeno in altri luoghi di nuovo relegati, e con peggiori condizioni e maggiori pregiudizi che prima non erano, aggravati per farli morire, come ' c intervenuto a di molti; ma, non riuscendo di tutti voltò


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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Fiorenza Clemente