Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LtBRO NONO. 454
      Alessandro l'atroce animo suo a un crudelissimo e barbaro disegno e del tutto inumano, di farci morire di morte violenta, promettendo per pubblici bandi grandissimi premi a chiunque alcuno di noi o con ferro o con veleno ammazzasse. Appresso a questo si gettò alla rapina delle altrui sostanze; in che è stato tanto strabocchevolmente rapace ed empio, che la innocenza de'picciolini figliuoli non ha in lui avuto forza alcuna di muoverlo a pietà pur di tanto patrimonio che possano vivere. Anzi è tanto avanti proceduto, che alle misere femmine ha usurpate le doti, dando loro una piccola dispensa per il vitto, e tanto poca che appena si possono sostentare: cosa non mai più per l'addietro udita, non che usata ; perchè gli antichi tiranni, ancora che crudeli fossero e senza religione, non però si trova che fussino tanto inumani, che, assicurati de'padri, perseguitassero gl'innocenti figliuoli, e che, dispersi i mariti, le doti usurpassero alle donne pure e miserabili, usate sempre d'essere avute in compassione e in protezione.
      » Nè sazio però per queste e per altre simili crudeltà, le quali per non infastidire le grate orecchie di T. M. passiamo con silenzio, tu meglio che alcun altro hai potuto conoscere l'insaziabile animo suo, sendo la potenza tua, benché indarno, da lui più volte ricerca di quelle cose, le quali non che convenevoli state fussero a un papa metterle a effetto, come disegnava, sarebbono state in qualunche altro scoperto tiranno pure al pensarle inique e crudeli giudicate : al cui disonesto desiderio non avendo tu come giusto imperadore voluto consentire , si volse secondo sua natura alla fraude, tentando con la solita astuzia e arte per iJ proposito suo nuovi favori, lasciando te, di cui non era amico se non per forza, e accostandosi ad un altro, il quale di poi anco lasciato arebbe, e ritornato a te, come per lo passato più volte fatto avea, secondo che meglio l'intento suo credeva conseguire ; e tanto precipitosamente si lasciava dallo sfrenato suo appetito trasportare, che, per saziar quello, non si ricordava, come ingrato, de'molti benefizi dalla T. M. ricevuti, nò teneva conto della promessa fede, come quello che, ingannato da una certa opinione volgare , usava dire che il desiderio in qualunque modo ottenuto


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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