Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      UDRÒ NONO.
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      c domani un altro, o di pratiche tenute co'fuorusciti, o di congiure contro di lui immaginate, in tanto che, essondo allevato in vita rapace, non gli mancano mai cagioni d'occupare l'altrui sostanze, e, che maggior cosa è, e propriamente diabolica , che d'alcuni vuole indovinare i segreti del cuore ; onde cho por forza di tormenti ha costretti molti a confermare quei delitti che da'suoi ministri sono stati messi loro in bocca, talché no hanno perduto la vita, e li eredi la roba, o per minor malo sono stati condannati alla galea, o in perpetua carcere racchiusi. E quanto uno ò più ricco, tanto è maggiormente la sua rovina procurata, di maniera che molti per salute della vita volontariamente lasciano la roba, e abbandonano la patria con intenzione di mai più tornarvi per niente, mentre che Alessandro la comanda. Ma io non mi voglio estendere più oltre in raccontare alla M. T. lo miserie della nostra città, perciocché si possono con poche parole comprendere tutte, dicendo : noi siamo stati in mano ili crudelissimi tiranni e tiranni proti, da'quali è stata condotta, non che la nostra repubblica, ma la Chiesa retta dallo Spirilo Santo quasi che all'ultimo esterminio, e certamente che la cammina precipitosamente all' ultima rovina, se la M. T. per sua innata pietà e religione non la ripara, insieme colla bontà e santità di papa Paolo, il quale siccome è iuridicamente e quasi miracolosamente stato a cotal dignità eletto, così anco legittimamente procederà in tutte le suo azioni a onore di Dio, e benefizio di Santa Chiesa, e salute delle anime cristiane.
      » Ma terminando adunque queste miserabili querele, perchè già conosciamo il pietoso animo dj T. M. esser mosso a compassione, diciamo solamente, che non più Siracusa, ma Fiorenza fia allegata in esempio delle città male arrivate por tirannide ; della quale si legge che in spazio di cinque anni ella divenne sotto Dionisio tiranno, di ricchissima e potentissima, la più miserabile e la più infelice che pitta fosse mai tiranneggiata, il che avvenuto è già quasi a Fiorenza in spazio di manco tempo che a Siracusa, e quel tanto che vi resta è per via di finirsi tosto, se T. M. come speriamo non ci provvede. Hanno l'altre volte in Fiorenza usurpatosi qualche autorità quelli delia casa de' Medici ; tuttavia non si è mai dubitato


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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