Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      rapace ? E quale impresa è maggiore, e che più ritenga di giustizia, e che più mostri di clemenza, e che dia saggio di liberalità, e che a Dio sia più accetta, e agli uomini più grata, che spegnere gli tiranni, li quali sono propriamente essa ingiustizia , essa crudeltà, essa avarizia ; e, per dire in una sola parola, sono tutti i mali e tutti i vizi che immaginar si possono? E se, dopo gli ordinatori delle religioni, i primi e più laudati sono i fondatori de'regni, e gì'«istruttori delle repubbliche, in opposito non saranno i primi e più vituperati i de-struttori di quelle, come sono i tiranni, i quali perchè sono la sentina d' ogni vizio, sono ancora inimici d' ogni virtù, invidiosi d'ogni bene, e empi verso Dio, destruttori di tutte quelle coso che a'popoli arrecar possono utile e onore? E se chi consento a un male, o a quello presta favore, o potendo ovviarlo non vi rimedia, cade egli nella stessa contumacia che chi lo fa, che accaderà adunque a uno che sia autore d'una tirannide, o quella mantenga?
      » Togliete adunque via questo pessimo tiranno, e rimettete la nostra città sotto all' ottimo governo che più a'eittadini di quella aggrada, perchè, oltre all'onore che ne riporterà V.M., le risulterà il terzo bene connumerato (li sopra, che è l'utile; conclosiacosachò molto maggiormente vi servirete di lei quando sarà libera e sotto le sue leggi, che quando ella sarà serva e sotto l'arbitrio d'uno, che contra sua voglia le comandi ; imperocché allora ella fla più potente e ricca, e della fede severa osservatrice; e sotto un tiranno ella fia debole e povera, e egli è della fede tanto osservatore, quanto gli tornerà a proposito. E che confidenza può mai avere T. M. in chi non ha fede, nè tien conto della religione, come i tiranni fanno; e che aiuto può quella sperare nelle occorrenze della guerra da chi è da'sudditi odiato, e per forza riverito, come a'tiranni avviene; e che utile può cavare da una città disarmata, povera, disunita e disperata, come sono le dominate da' tiranni? I tuoi antichi, de' quali tu non solamente rappresenti il nome, ma rinnuovi gli ordini, e imiti le virtù, divennero grandi e possenti, e furono illustri e gloriosi, non tanto per forza d'armi, quanto per la liberalità e umanità loro con giustizia accompagnata ; e non tanto quelle cittadi che per forza piglia-


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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