Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
'435
STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
polo fiorentino, perchè troverà, se ben considera, che in quello, spinto da giusto sdegno contro chi ne'maggiori bisogni suoi l'abbandonò, dovendo aiutarlo, non è più potente il freno delli invecchiati obblighi a ritenerlo in amicizia, perchè comunemente negli uomini può più lo sdegno delle fresche perdite, e massimamente quando ne portano il frutto, come fa la perdita della libertà, che non può la memoria degli antichi be-nefieii.
» Queste cose, sacra maestà, noi non l'abbiamo commemorate nè per iattanza di noi, nè per adulazione di te, nè manco per disputarle teco, ma le narriamo per confermazione della modestia tua e magnanimità, il quale suoli avere compassione alle altrui calamità; onde, persuasi da cotale opinione, abbiamo nella mansuetudine e clemenza tua indubitata fede e certissima, speranza di ritrovare qualche alleviamento alle angustie della nostra città. La quale, eccetto i fuorusciti, non ha chi per lei ardisca una parola dire, sendo condotta nello arbitrio di tanto crudele e sfrenato tiranno, però che quivi ogni minima parola che ragguardi la persona di Alessandro si punisce di pena capitale; al quale non basta aver privato noi fuorusciti delle facultà, pubblicati ribelli della patria, perseguitatone collo taglie, averci proibito per tutto il mondo non che le conversazioni, ma il parlare; che e perseguitata tutta la città : e questo fa non perchè da lei si possa dire offeso, però che pazientemente sopporta le continue sue crudoltadi, ma perchè alla libertà inclinata la conosce.
» Disponti adunque, clementissimo Cesare, a compiacere a' giusti preghi della repubblica fiorentina, la quale con desiderio ti chiama, con fede ti aspetta e in te solo si rimette, perchè sei giusto; te solo risguarda, perchè sei pietoso; in te ha posto ogni speranza delle sue miserie, perchè sivha presupposto che tu non le possa mancare, perchè sei benigno,' crede che tu non la voglia sola di tutte le città a tua maestà ossequenti lasciarla afflitta e sconsolata, perchè sei misericordioso; promette di essere grata de'beneflzi; vuole sotto l'imperio vostro riposarsi; ha bisogno di ristoro; cerca d'un medico di più esperienza e maggior bontà per le sue ferite, che quello il quale fino a qui, come ignorante e di lei poco amorevole, ha
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Alessandro Cesare
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