Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
'435 STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
rono doversi dare senza indugio veruno un successore allo assassinato principe. Alcuni volevano si prendesse un piccolo fanciullo di nome Giulio, creduto figliuolo naturale di Alessandro. Altri preferivano Cosimo de' Medici nato da Giovanni delle Bande nere e da Maria Salviati ; e questo partito patrocinava con ogni specie di argomenti il Guicciardini per alcuni suoi disegni che tra poco diremo. Maria Salviati e il figlio, che stavasi in villa a sollazzarsi alla caccia, accettarono l'offerta, e si recarono subito a Firenze. Vi era anche arrivato il Vitelli. Tutta la notte trascorse in pratiche circa il modo di far Cosimo capo dello Stato. 11 più operoso di tutti era il Guicciardini, e vuoisi che a quel giovinetto di diciotto anni facesse giurare di prendere in moglie una sua figliuola e farsi guidare da lui nel condurre il governo dello Stato. L'astuto ed esperto uomo politico non dubitava nè anche che il futuro duca osasse per allora mancare alle promesse, come quello che era di mansuetissima indole e di poco cervello. Pareva, ma non era; imperciocché dopo si vide a manifesti segni e con maraviglia universale che nel numero dei tiranni di quella età non ve ne fu alcuno il quale per astuzia, audacia, crudeltà, perfidia gli stesse da presso.
La dimane ragunarono alle case dei Medici i quarantotto senza che tutti sapessero la cagione di tale chiamata. Nel consesso il Guicciardini che già aveva stesa una provvisione ovvero una formula per la elezione di Cosimo, espose brevemente il fatto; fece notare le condizioni in cui trovavasi lo Stato; ragionò del pericolo comune e della lacrimosa sorte alla quale sarebbero esposti tutti loro che erano autori e sostenitori del principato, ove si desse tempo ai fuorusciti di ridursi in città; dimostrò' il pericolo anco maggiore in cui si trovava la città, attesa la vicinanza degli Spagnuoli, due mila dei quali erano di recente sbarcati a Genova, e che avrebbero ragionevole pretesto di correre a Firenze e impossessarsene per difendere i diritti della figlia dello imperatore. Per le quali cose proponeva di eleggere senza indugio veruno Cosimo de' Medici giovane di buoni costumi e d'ingegno modesto, il quale con lo antico nome di quella famiglia terrebbe fermo il dominio, il popolo e le fortezze. Della quale elezione non potrebbe non
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