Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

Pagina (476/507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      LIBRO NO.NO. 475
      L1X. Sparsasi per tutta Italia la nuova de' fatti successi in Firenze, gģ' imperiali spedironvi loro agenti per mantenere quello Stato nella obbedienza di Cesare. A nome del quale Alessandro Vitelli diceva di tenere la fortezza, dove stavasi tuttavia al sicuro la moglie del defunto duca. Ma questo Vitelli, che era bastardo nella sua famiglia, e non possedeva nč roba nč dignitą, avendo conseguito i gradi militari soltanto nella guerra contro Firenze, ad altro non badava che a rubare scopertamente — e difatti in quei tumulti della morte d'Alessandro e della elezione di Cosimo aveva saccheggiate le loro case, e poscia pose le mani nella pecunia e nelle masserizie recate in fortezza dalla duchessa e dal cardinale Cibo — o ad estorcere danari con 1" astuzia e gģ' inganni. Ma per allora la cittą era in sua balia; ed a Cosimo, non venendo fatto di gittarlo gił dalle finestre secondo che lo avevano confortato i suoi consiglieri, era necessario blandirlo e tenerselo bene edificato. I fuorusciti in Roma anch' essi fecero consulta sul partito da prendere confortati della speranza di essere soccorsi da papa Paolo che procedeva implacabilmente avverso ai Medici. Simili consulte tennero in Venezia gli esuli, capo dei quali era Filippo Strozzi; e convennero e diedero subito opera ad assoldare genti. Ne temerono grandemente Cosimo e i suoi consiglieri; il perchč spedirono a Baccio Valori e ai cardinali un ambasciatore per invitarli a venire in Firenze a fine di bene assettare una faccenda ch'essi credevano di avere condotta in modo da piacere anco a loro avversi al reggimento popolare. Dopo lunghe pratiche il cardinale Salviati e gli altri, muniti di salvacondotto, recaronsi in Firenze, mentre i soldati dei fuorusciti condotti da Roberto Strozzi e Antonfrancesco degli Albizzi erano giunti e stati accolti a Montepulciano. 11 cardinale Salviati sperava d'indurre il nipote a deporre di buona voglia la dignitą illegittimamente conferitagli. Ma nelle frequenti consulte, alle quali interveniva Maria Salviati madre di Cosimo, ebbe a persuadersi che erano entrambi, madre e figlio, ostinatissimi a tenere la signoria a costo della vita. Per le quali cose egli coi suoi parenti e con altri cittadini consultavano se si potesse ordinare quel governo in modo che fosse comportabile. 11 cardinale


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

Pagina (476/507)






Italia Firenze Stato Cesare Alessandro Vitelli Vitelli Firenze Alessandro Cosimo Cibo Cosimo Roma Paolo Medici Venezia Filippo Strozzi Cosimo Baccio Valori Firenze Salviati Firenze Roberto Strozzi Antonfrancesco Albizzi Montepulciano Salviati Maria Salviati Cosimo