Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      LIBRO NO.NO.
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      dere l'erta non breve che conduce a Montemurlo; nohdimeno incitate dalle parole dei capitani andarono innanzi. E benché il grosso dello esercito degli esuli che veniva dalla Mirandola fosse impedito di procedere dalla dirotta pioggia che aveva ingrossati i torrenti, il Vitelli trovò valida resistenza al castello, dagli esuli asserragliato. Gli assalitori ne arsero la porta, si appiccò micidiale battaglia, e dopo due ore di combattimento s'insignorirono del Castello- Filippo Strozzi, Baccio Valori, due suoi nepoti e parecchi altri cospicui cittadini caddero nelle mani degl' inimici ; e questi senza aspettare lo esercito de' fuorusciti che già stava per arrivare, tornarono a Firenze conducendo quasi in trionfo i prigionieri fra mezzo al popolo che era accorso numerosissimo per vedere un tanto spettacolo.
      LXI. Cosimo a'prigioni che gli furono tratti dinanzi parlò poche e benevoli parole : non mostrò segno che rivelasse la gioia immensa dell'anima. La caccia era copiosa e ricchissima, e ormai egli ad altro non badava che a sbramare la sua lunga fame. Ma perchè a que'tempi durava ancora la usanza nata ne'secoli di barbarie, la usanza cioè di rendere la libertà ai prigionieri di guerra per una taglia, maggiore o minore secondo la importanza della famiglia alla quale appartenevano, e la discretezza di colui nelle cui mani erano caduti, e perchè il capitano o il principe non avevano potestà di privare i soldati di notali emolumenti di guerra, Cosimo ingiunse agli Otto di comperare ad ogni costo i prigionieri. Dicesi che i soldati — e in ispecie gli spagnuoli, il che non parrebbe possibile — abbonissero dallo infame mercato, e per non farsi carnefici di quegl'infelici caduti nelle loro mani onoratamente combattendo, o si contentassero delle offerte delle famiglie o gli mandassero liberi senza alcuna taglia. Al tribunale degli Otto però era venuto fatto di comperarne alcuni; senza alcuno indugio gli pose alla tortura; e così martoriati per quattro giorni consecutivi Cosimo ne fece decapitare in piazza quattro per giorno; e non avrpbbe cessato dalla nefanda carnificina, se non fosse stato intimorito dai clamori del popojo, il quale, comecché avvilito e corrotto e immemore dell'antica dignità, non poteva patire che il sangue delle più insigni famiglie della repubblica fosse


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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