Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      aspettare gli eventi ; ed appena si riaccese la guerra tra la Francia e lo impero, disperando d'ogni altro soccorso, implorarono protezione ai Francesi che allora obbedivano ad Enrico II, e questo fu il segnale della loro perdizione.
      LXVI. L'avere ridotto i Sanesi a gettarsi nelle braccia della Francia era un gran colpo che Cosimo aveva tentato; imperocché, Siena, qualunque fosse la fazione che temporaneamente esercitasse il governo, aveva fino da' tempi antichissimi seguita la parte ghibellina, e quando il ghibellinismo divenne un nome vano e priva di senso si era tenuta fedele agi' imperiali. Forse così operava non per politica accortezza, ma per ispirito di rivalità verso Firenze, la quale, predominante sempre il guelfismo, aderiva alla Chiesa e alla Francia. Di quanto danno fosse ai Fiorentini la perseveranza nell' affetto verso i Francesi chiaro poteva conoscersi da chiunque rammentava non solo gli antichi ma i recenti casi. E non pertanto ai miseri Sanesi altro partito non rimaneva vedendo la Italia invasa tutta dallo armi spagnuole, e Cosimo ai fianchi che la voleva aggiungere al suo ducato, e il papa che la desiderava per la sua famiglia. Cosimo vedendo l'energiche rfó-sure di Don Diego di Mendoza temè che l'autorità dello imperatore si raffermasse stabilmente in Siena. E qual forza italiana o straniera avrebbe potuto far sì che la Spagna, solo che lo volesse, non usurpasse tutta la toscana provincia e non l'annettesse al suo reame di Napoli? Ma poteva egli osteggiare apertamente la Spagna, avversato così com'era, in casa dalla cittadinanza malcontenta della tirannide, e fuori dagli esuli? In Caterina che gli era parente e allora regnava in Francia non poteva atfidarsi, perocché bene sapeva come ella gli procedesse avversa, né potesse patire nell'antica sua patria l'onta di un trono puntellato dalle armi e dai raggiri della Spagna. A Cosimo quindi era forza tacere e blandire gli Spagnuoli, e vincerli non con la principesca alterigia, ma con le arti volpine e ipocrite dello ingannatore. Allorché adunque vide i Sanesi atteggiarsi minacciosi e frementi dinanzi al luogotenente spagnuolo ostinatosi ad erigere la fortezza, Cosimo gli offrì soccorso di soldati; ma l'altro, leggendo forse nell'animo di Cosimo, non volle accettare. E sì che il pericolo


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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