Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
'435
STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
i Sanesi, mandando loro parecchi gentiluomini per dirigerli e inanimirli alla difesa, c poco di poi concluse un trattato con la repubblica. Questo fatto dette grandemente da temere a Cosimo, tanto più che i fuorusciti fiorentini da ogni parte si venivano raccogliendo»in Siena, dove si aspettava l'iero Strozzi fatto maresciallo e colmato di grandi onorificenze dalla corte di Francia. Cosimo, nondimeno, non osando dichiararsi avverso ad Enrico gli promise di tenersi neutrale intanto che istigava lo imperatore, già liberatosi anch'esso dalla guerra di Germania, a punire Siena della sua ribellione. Carlo V a Don Pietro di Toledo viceré di Napoli fece'comandamento di condurre contro Siena poderose forze. 11 vecchio viceré che avaro e ferocissimo uomo era, sbarcò a Livorno seimila Spagnuoli e duemila Tedeschi. Ma poco dopo inori; e perché Cosimo ricusò di capitanare la impresa, Carlo diede al tiglio del defunto viceré il comando dello esercito al quale si erano aggiunti ottomila Italiani raccolti in Val di Chiana da un nipote del papa. Gl'imperiali, entrati nel territorio sanese cominciarono a guastarlo. Ma mentre assediavano Montalcino, giunse a Don Garzia l'ordine di rientrare nel regno, imperciocché i Turchi, sollecitati dai Francesi veleggiavano con una poderosa flotta per quei mari, e minacciavano le coste. Al partirsi degli Spagnuoli Cosimo si trovò in gran pericolo di essere punito dai Francesi per avere violato la neutralità e tramata in Siena stessa una congiura, che di recente era stata scoperta. Reputò dunque gran ventura potere indurre i Sanesi a concludere la pace, e ottenere la promessa che non avrebbero permesso ai fuorusciti di soggiornare nel territorio della repubblica. E fu il massimo degli errori che potessero commettere, perocché era ben quello il momento opportuno di assaltare Cosimo, rovesciarlo dal trono, risuscitare la fiorentina repubblica, collegarsi con essa e con tutti gli altri Stati liberi e reggentisi a popolo, impedire che la Spagna tiranneggiasse l'Italia centrale per mezzo de'suoi satelliti sotto nome di duchi. Invece fidarsi a Cosimo de'Medici era imprudenza inescu-sabile, della quale, non passò lungo tempo, cominciarono a provarne i tristissimi effetti. Il duca di Firenze si mise a fare formidabili apparecchi, e perchè non ne giungesse la
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