Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      '435
      STORIA DEI COMUNI ITALIANI.
      fedeli alla repubblica ; onde al crudo guerrièro fu necessario espugnarle ad una ad una, commettendo in ciascuna immanità che richiamavano alla memoria lo stragi di Attila.
      Infrattanto anco a Pietro Strozzi erano arrivati i soccorsi spediti dal re di Francia, il quale nel tempo stesso trovavasi involto in una guerra a lui disastrosa che si combatteva nelle Fiandre. Non per questo perdevasi d' animo lo Strozzi al quale di frequente arrivavano grosse somme di danaro che i mercatanti Fiorentini stabiliti in Francia raccoglievano fra loro per soccorrere la patria. Mentre adunque il Marignano senza osare dar lo assalto alla città — oltreché due suoi migliori capitani avevano provata una terribile rotta a Chiusi — badava a devastare il territorio, Pietro Strozzi uscì da Siena per aprire la via alle schiere francesi che si raccoglievano alla Mirandola. Si gettò nel territorio fiorentino, traversò quello di Lucca, si congiunse con le sopradette schiere, e saputo che a Siena era giunto con dieci compagnie francesi e altre tedesche il signor di Montluc, fece pensiero di gettarsi sullo Stato fioren'ino verso Yaldinievole, fare insorgere le popolazioni, chiamarle a libertà e portare la guerra a Firenze. Se non che per la nuova della morte di suo fratello Leone Strozzi, e il non essere arrivate a tempo le forze che dovevano approdare a Viareggio, mutò intendimento, e per non esporsi a inevitabile rovina ritornò verso Siena. Nulladimeno cotesta escursione dello Strozzi non fu priva d'effetto. Il marchese di Marignano che gli aveva tenuto dietro trovò le popolazioni del paese trascorso dal nemico in tale commovimento, che non osò fidarsi di rimanere a Pescia e a Pistoia. Onde per non perdere il frutto di tanti sforzi, lasciando ai Sanesi agio di provvedersi delle vettovaglie delle quali pativano somma penuria, lasciò inespugnate le terre in Valdinievole nelle quali Pietro Strozzi aveva lasciato presidio francese, e si ridusse a Siena.
      Quivi anch'egli cominciò a sperimentare le micidiali conseguenze delle sue devastazioni; il suo esercito pativa difetto d'ogni cosa. I Francesi lo minacciavano; onde egli compreso da mal fondato terrore fu costretto a levare il campo di sotto alle mura della città. Ciò vedendo lo Strozzi, per dar tempo


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Storia dei comuni italiani
Volume Secondo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 506

   

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