Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIBRO NO.NO.
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che se ne sospettasse nulla nella città, una mattina in sulla piazza di San Marco si videro pendere dalle forche Jacopo Pierre ed altri suoi colleghi ; si disse come cosa certa che altri centosessanta circa" fossero annegati nel canal grande. Non si foce motto della cagione di quel terribile supplizio; nè parve cosa strana perocché il popolo era da più secoli avvezzo alla cupa, misteriosa e inesorabile severità con cui il Consiglio dei Dieci puniva coloro che fossero da lui reputati colpevoli. Il senato, tuttoché avesse innegabili prove della reità del Toledo, dell'Ossuna, e più ancora dello ambasciatore spagnuolo, che congiurando contro quello Stato presso al quale egli dimorava da amico, non solo si era reso immeritevole dei privilegi concessi agli ambasciatori, ma violava lo stesso diritto delle genti, il senato, io dico, tuttoché avesse tante ragioni per punire il Bedmar e chiedere soddisfazione della condotta degli altri due, non ne mosse querela alla corte spagnuola, pago di avere salvata la patria dal più terribile dei pericoli che la corresse mai, e di potersi richiudere nel suo silenzio, mentre in Germania già ardeva quella famosa guerra della quale tanto vantaggiarono la Svezia e la Francia.
LXXVII. La qual guerra era pressoché al suo termine e i diplomatici lavoravano al famoso trattato di Vestfalia, allorché nel 1645 la repubblica veneta si trovò ravvolta in un nuovo conflitto coi Turchi, che avevano assaltata l'isola di Candia. I Veneziani più presto che cedere alla ostinazione dell'inimico vollero affrontare la soma di una guerra di venticinque anni che fu la più lunga e rovinosa che mai sostenessero. 1 principi della cristianità, quasi tutti mandarono soccorsi ai Veneziani, i quali riportarono parecchie vittorie navali. Ma dopo una valorosissima difesa, quando videro gli accorsi in loro ajuto, e massime i Francesi che difendevano la città, abbandonarla ed imbarcarsi, non ostante gli sforzi di Francesco Morosini, i Veneziani furono costretti a cedere al Turco l'isola di Candia. Dodici anni dopo, cioè nel 1682 vollero tentare la fortuna in occasione che si ruppe la guerra tra l'Austria e la Turchia. La repubblica si collegò con lo imperatore e col celebre Giovanni Sobieseki re di Polonia; riconquistò Santa Maura
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