Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIBRO NONO.
lieto senato tentò di rimediare agli effetti della sua inerzia, ma fece come que' governi che allo appropinquarsi della pestilenza non avendo fatto alcuno apparecchio per affrontarla, come poi piomba sul popolo e spietatamente lo miete, implorano lo ajuto dei santi con pompe che inaspriscono la pubblica calamità. In simil guisa il senato in un giorno concertato fece suonare in tutto il territorio le campane a stormo, chiamò il popolo alla strage dei Francesi, non pochi dei quali furono uccisi, mentre quattrocento infermi venivano trucidati negli spedali. E pareva loro di avere ripetute le glorie degli antichi vespri della Sicilia, senza pensare che non avevano resistenza alcuna da opporre alle schiere francesi nel caso che invadessero il territorio da nemiche.
Infatti il dì dopo quel sollevamento venivano iniziate in Leoben le pratiche di pace tra l'Austria e la Francia. Pochi giorni di poi Napoleone intimava la guerra alla repubblica di Venezia. 11 senato allora misurò lo abisso dove era per precipitare a cagione della commessa imprudenza e implorò la protezione della corte di Vienna dalla quale era stato insegato. L'Austria non volle immischiarvisi, Venezia si vide ridotta a disperare d'ogni scampo; e cedendo alla fortuna, il vigliacco senato aprì le porte al generale Baraguay d'Hillier, che entrò trionfante nella città e andò a piantare il vessillo francese in san Marco. Il trattato iniziato a Leoben ebbe compimento a Campo Formio, nel quale trattato Napoleone Buona-parte iniquamente vendeva mezzo il territorio della già veneta repubblica all'Austria, la quale ne cedeva alla Francia l'altro mezzo con tutta la Lombardia che fu eretto in uno Stato col nome di repubblica cisalpina. Non era anco trascorso un anno e mezzo, si ruppe nuovamente la guerra fra l'Austria e la Francia. I Francesi in Vienna sul cadere del 1805 dettarono la pace, ed aggregarono Venezia e il suo territorio al regno d'Italia nel quale erasi trasmutata la cisalpina repubblica. Alla restaurazione del 1815 le provincie tutte della Lombardia e di Venezia furono date all'Austria.
LXXIX. Così dalla penisola disparvero onninamente gli ultimi vestigii del governo popolare, che aveva preso la forma e il nome prima di municipio, poi di comune, quindi di re-
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