Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      DEL COMUNE E POl'OLO DI FIRENZE. 29
      pagare per quella cagione, cioè se pagherà al detto Comune interamente la quantitade per la quale fossono mallevadori, si come detto è. Questo espresso ed inteso e dichiarato e aggiunto che per una fedita di volto overo di debilezza di membro, sì come detto è, non possano overo debbiano essere condannati nelle pene predette se non solamente due, cioè colui che facesse, e quegli che facesse fare la detta fedita. Ma gli altri, li quali si trovassono colpevoli de le predette cose, sieno puniti ne le pene degli Statuti del Comune di Firenze. Ma se alcuno grande de la città, overo del contado di Firenze studiosamente overo pensatamente fedisse, overo percotesse, overo facesse fedire overo percuotere alcuno popolano de la città overo del contado di Firenze con alcuna generazione d' arme sì che sangue uscisse de la fedita e non seguitasse di ciò morte, ed eziandio fedita vituperevole non fosse data nel volto, e debilezza di membro non seguitasse di ciò, in questo caso sia condannato per messer la Podestà in lire mille di fiorini piccioli per ciascuna fedita overo percossa; e se sangue non uscisse, in lire cinquecento di fiorini piccioli, si colui che facesse come colui che facesse fare. Questo espresso, inteso, aggiunto, e dichiarato che per una fedita overo percossa, con ispar-gimento di sangue overo sanza spargimento, non possano overo debbiano essere condannati nelle pene predette se non due, cioè colui che facesse e colui che facesse fare la detta fedita overo percossa. Ma gli altri, li quali fossono trovati colpevoli de le predette cose, sieno puniti ne le pene degli Statuti del Comune di Firenze. E se con vote mani studiosamente overo pensatamente percotesse overo facesse percuotere quello popolano, sia condannato in lire trecento di fiorini piccioli se venisse ne la forza del Comune di Firenze, e se non venisse ne la forza del Comune, debbia esser condannato ne la detta quantitade, si come detto è, e li loro beni debbiano essere guasti, e quelli guasti ve-
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Storia dei comuni italiani
Volume Terzo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 566

   

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