Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
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ORDINAMENTI DI GIUSTIZIA»
XI.
De le ragioni, le quali non si debbiano acquistare per li grandi ne' beni immobili de popolani per cagione di malleveria se non con certa solennità servata.
Ancora proveduto e ordinato è, acciò che i grandi i beni de'popolani non rapiscano e usurpino, che se alcuno grande de la città overo del contado di Firenze sia overo fosse da quinci innanzi obligato per alcuno popolano de la città overo del contado di Firenze, al Comune di Firenze, overo ad alcuna università, overo ad alcuna singulare persona , per alcuna malleveria , overo promissione, overo per qualunque altro nome d'obligagione, e convenisse cotale grande pagare, e pagasse al detto Comune, overo universitarie, overo a singulare persona, alcuna quantitade di pecunia per lo detto popolano, per lo quale fosse mallevadore, overo se per altro modo si come detto è, s'obli-gasse, non possa overo debbia da quinci innanzi cotale grande, lo quale per Io detto popolano, sì come detto è, per ragione d'alcuna ragione overo azione, la quale ragione overo azione acquistasse contra cotale popolano, overo suoi beni, per ragione di cotale pagamento torre overo acquistare per sè overo per altro, per propria autoritade overo d'alcuno Pretore, Judice, overo officiale del Comune e de la città di Firenze, alcuna tenuta, overo possessione ne'beni e sopra'beni immobili qualunqui del detto cotale popolano, se non servati i modi e l'ordine infrascritti, cioè: Che da poi che cotale grande averà pagato per cotale popolano, si come detto è, infra diece di, contando dal dì di questo cotale pagamento, sia tenuto e debbia quello grande al detto popolano, per lo quale avesse pagato, dinunziare e a lui manifesto fare, overo fare denunziare, in persona per
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