Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
V
7i ORDINAMENTI DI GIUSTIZIAXLVI.
Che le botteghe de la cittade si tengano serrate il die nel quale il Gonfaloniere andrae ad alcuno luogo per suo officio fare.
Ancora, che se avvenisse che'1 Gonfaloniere de la Giustizia per cagione d' alcuno maleficio overo eccesso , overo eziandio per alcuna altra cagione pigliasse 1' arme de la Giustizia, e col gonfalone de la Giustizia ad alcuno luogo andasse contra alcuno grande o potente, che quello die e quelli die, nel quale e ne' quali il Gonfaloniere de la Giustizia traesse o andasse ad alcuno luogo per le sopradette cagioni, overo per alcuna di loro, le botteghe de la città di Firenze non si debbiano aprire, ma stare e dimorare serrate, sotto pena di lire xxv. di fiorini piccioli per ciascuno che contra facesse.
XLV1I.
Che' grandi il die il quale il Gonfaloniere de la Giustizia andrà ad alcuno luogo per suo officio fare, non vadano al luogo dove sarà il Gonfaloniere.
Ancora, che quello die e quelli die, il quale e i quali il Gonfaloniere de la Giustizia anderae ad alcuno luogo con arme e col gonfalone de la Giustizia per cagione d'alcuno maleficio overo eccesso contra.alcuno popolare, commesso per alcuno de' grandi, neuno de' grandi de la città o del distretto di Firenze ardisca overo presumi andare a quello luogo ov fosse il Gonfaloniere de la Justizia, o a casa del malfattore, sotto pena di lire cinquecento di fiorini piccioli. Ordinando ancora che quello die e quelli dì neuno de'grandi de la città o del distretto di Firenze faccia ragunanza con
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