Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
Dia COMUNE E POPOLO DI FIRENZE. 129
LXXXXV.
Quello che per la Podestà ovvero Capitano si lascia, lo Esecutore il compia.
Ancora , se avvenisse messer la Podestà overo messer lo Capitano, lasciare alcuna cosa di quelle cose, le quali spettano a loro overo ad alcuno di loro officio per forma degli Ordinamenti de la Giustizia , possa , sia tenuto e debbia il detto Esecutore compiere quelle cose con effetto, infra otto di, che si debbiano contare dal die nel quale a sua notizia sarà venuto; e neentemeno il detto Podestà overo Capitano il quale cessasse punire e condannare nella pena o pene che si contengono nelli Ordinamenti de la Justizia, eziandio durando il reggimento di quello Podestà overo Capitano, sotto pena di lire cinquecento di fiorini piccioli per ciascuno, e quante volte.
LXXXXVI.
Che lo Esecutore, le cose lasciate punisca e mandi ad esecuzione.
fAncora, che '1 detto Esecutore sia tenuto far fare la esazione di tutte le condannagioni le quali fossono fatte per li segnori Podestà e Capitano, secondo gli Ordinamenti de la Giustizia e per vigore di quelli Ordinamenti, contra alcuno overo alcuni grandi de la cittade, contado, overo distretto di Firenze, per cagione d' alcuno malef́cio overo eccesso il quale fosse commesso in persona overo cose d'alcuno popolare de la cittade, contado, overo distretto di Firenze, per quello grande o grandi: le quali condannagioni se non fossono riscosse per messer la Podestà e
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