Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      INTORNO AGLI SPONSALI ED AI MORTORII. 167
      dessono per lui, secondo gli presenti ordinamenti, appellare . overo di nullità opporre non si possa. E che el detto messer Esecutore e sua famiglia siano tenuti e debbiano osservare e mandare ad esecuzione ogni e ciascuno degli ordinamenti e reformagioni, a la pena di lire cento per ciascuna volta che fosse fatto contra.
      Item, che il detto messere Esecutore e sua famiglia, diposto il detto suo officio, debbiano stare a sindacato de questi ordini e statuti come dell'altro officio e ordine de Justizia, sotto quegli medesimi sindaci e ufficiali deputati a sindacare il detto messere Esecutore, cioè da ogni fraude, falsità, baratteria, negligenza. E possino egli e sua famiglia essere condennati di quella e d'ogni altra e ciascuna cosa che avesseno commesso o commettesseno per ogni mo'che sindacare si potè; e dee giurare e stare a sindacato e osservare tutte cose che a sindacato si richiede, e a sentenzie date per li officiali deputati per lo Comune di Fiorenze a sindacare, non partirsi nè possa appellare, nè opporre, nè adomandare ristituzione, ma obbedire ogne sentenzia data per loro; e siano tenuti stare in Fiorenze a loro spese infino al pagamento fatto d'alcuna condennagione de lui o di suo notaio overo famiglia, se alcuno e più ne fosseno condennati.
      Item, che sia licito al detto messere Esecutore procedere a suo agio come vorrà contra ogni e ciascuna persona che impedissino il suo officio a notaio o sua famiglia cercando di tali divieti ; e se gli trovasse colpevoli, possagli condennare infino in lire cento per ogni volta, considerata la qualità della persona e impedimento.
      Item, che il detto messere Esecutore, debbia e aver possa due messi ogni due mesi, con salario di lire tre il mese per ciascuno messo, pagandoli el Camarlingo della Camera del Comune di Firenze de la pecunia del detto Comune. E che più ne oltra al detto salario avere nè ricevere


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Storia dei comuni italiani
Volume Terzo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 566

   

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