Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      180 STATUTO DELL'ARTI; DI CALIMALA.
      neuno possa essere Camarlingo di questa Arte che sia minore di trenta anni; e cotali elettori e chiamatori abbiano divieto un anno in quello medesimo officio , cioè in due elezioni e chiamate che si faranno prossime, dopo la elezione e chiamata fatta per loro. E i Consoli abbiano divieto un anno dal di del compiuto loro officio, cioè in due elezioni e chiamate, l'una che si fa nella fine del loro officio, e l'altra seguente prossima. E che di quella compagnia onde serà lo consolo li sei mesi, neuno possa essere Consolo negli altri sei mesi prossimi seguitanti. E l'officio del camarlingo duri e basti uno anno, e chiamasi solamente del mese di dicembre. E abbia divieto la persona del Ca marlingo tre anni, e la sua compagnia e fratelli e figliuoli due anni.1 E poi che nuovi Consoli e Camarlingo seranno eletti e chiamati, siano tenuti i Consoli vecchi di costrignerli a ricevere, giurare e adoperare i detti offici, puniendo e condannando loro e ciascuno di loro infino in lib. xxv , e quante volte vorranno e parrà loro che si convenga. E se i detti elettori e chiamatori eleggessero e chiamassero alcuno contra la forma del Constituto, siano puniti per ciascuno in soldi cento , e la elezione e chiamata fatta contra la detta forma sia vana. E i Consoli vecchi facciano chiamare ed eleggere per altri elettori e chiamatori uno altro in luogo di colui che fosse eletto contra la detta forma, e degli altri non si faccia mutamento, ovvero correzione, ma servisi la vecchia elezione e chiamata. E per simile modo si faccia del mese di giugno elezione e chiamata di quattro Consoli per gli seguenti sei mesi. E i detti Consoli sieno natii della cittade e del contado di Firenze. E che niuno possa essere Console della detta Arte se non Com-
      1 La provvisione che la compagnia, i fratelli e figliuoli del Camarlingo non potevano essere eletti oli' ufficio se non dopo due anni che egli ne era uscito, fu aggiunta coni' è notato in margine dallo stesso Francesco Corsi, il di 27 marzo del 1537.


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Storia dei comuni italiani
Volume Terzo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 566

   

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