Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
180 STATUTO DELL'ARTI; DI CALIMALA.
greto scrutinio ; e anzi che si faccia lo scrutinio propongano i Consoli nel detto Consiglio e riformino, s'al detto Consiglio pare utile e bene a dare alcuno per Consolo il quale non sia residente con fondaco o bottega e faccia venire panni oltramontani, o che venda panni oltramontani in grosso o a taglio. E come per li detti Consoli e Consiglio o per le due parti sarà proveduto in ciascuno de' delti casi, cosi s'osservi e debbasi osservare. 1 E i detti Consoli abbiano per loro salario ciascuni quattro mesi per ciascuno di loro libbre tre di pepe, oncie nove di zafferano, due tafferie, e dodici scodelle, e una zana nuova. El notaio dell' Arte abbia ciascuna vigilia della Pasqua della Natività e della Ressurrezione del nostro Signore una libbra di pepe, quattro once di zafferano, una tafferia, e sei scodelle, e una zana nuova.
E i Consoli e l'officio del consolato della detta Arte siano e sia sempre sopra tutti gli officiali della detta Arte, e a' detti Consoli siano tenuti tutti gli officiali della detta arte in ogne cosa ubbidire « in quelle cose che sono d'of-tìzio de' detti Consoli. * »
vii.
Del giuramento de Consoli dell' Arte.
Giurino i Consoli chiamati che tutto el tempo del loro officio reggeranno e manterranno a buona fede i mercatanti di Calimala e coloro che a questa Arte sono tenuti, e d'osservare e di fare osservare senza frode i capitoli di questo Statuto in tutto. E che 1' officio del consolato per neuno
1 « In quelle cote che tono d'ufficio de'delti Consoli. . Postilla marginale del marzo -1537.
1 Aggiunta fattavi nel marzo 1557, secondo che è notato in margine di mano del uotajo.
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