Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
180 STATUTO DELL'ARTI; DI CALIMALA.
si provasse contra alcuno di veduta per duoi testimoni di buona fama, cotale contra cui fosse testimoniato sia con-dennato come per confesso ; e quella pena sia a chi commettesse contra il detto Notaio alcuna cosa in ciascuno caso, la quale è a chi commettesse contra i Consoli ; e cosi sia condannato come commettesse contra i Consoli. E debbia il detto Notaio avere l'abitazione sua presso a la corte de'Consoli, siccome parrà a'Consoli; e non possa il detto Notaio mangiare con neuno dell' Arte di Calimala sanza conscienzia de' Consoli a pena di x 4ib. per ogne volta. E neuno dell' Arte gli possa dare mangiare sanza la detta conscienzia de'Consoli a pena di x lib. per ogne volta. E neuno dell' Arte gli possa dare mangiare sanza la detta conscienzia, alla simile pena, salvo che a'mangiari che si fanno per 1" Arte, o per le cose sottoposte all'Arte. E1 detto Notaio possa pubblicare e compiere tutti atti e scritture che s' appartengono alla detta Arte o all' ufficio del consolato.
XI.
De Consoli nel reame di Francia chiamare.
Sieno tenuti i nuovi Consoli, poco dipo'la chiamata e iu-ramento loro del mese di gennaio, eleggere per carta piu-vica ' due Consoli de' mercatanti che sono nel reame di Francia, uno de'soggiornanti ivi e un altro degli altri mercatanti i quali siano compagni e di compagnia di Calimala, o che vi siano per capo di conpagnia. E la carta della chiamata mandino il più tosto che potranno per lo corriere a' Consoli e a'mercatanti dimoranti del detto reame. E detti Consoli chiamati, sieno costretti e debbiano il detto officio ricevere e giurare dinanzi a tutti i Fiorentini che sono nelle fiere, o a Parigi, a buona fede ragunati in certo luogo inPubbli™.
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