Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
statuto delI.'artK di calimala. 212
terrą nel libro della delta compagnia o bottega, per la sua compagnia overo per fatto della sua compagnia o bottega sia tenuto e debbia infra '1 quarto die , poi che sarą tornato in Firenze, scriverla o fare scri\ere al chiavaio o scrittore nel libro della compagnia, a pena di soldi venti per ogni volta. E cosi sia punito lo scrittore overo chiavaio se non la scriverą quando gli sarą dinunziato da cotale compagno. E li scrivani delle compagnie di Calimala debbiano scrivere ne' loro libri le ragioni di tutti i crediti e debiti, secondo li di e 1' entrale de' mesi, cioč di primo , secondo, e terzo infino all'ultimo di, e novero de'mesi.
XXVII.
Del Giuramento dei Chiavari.
I Consoli de'mercatanti di Calimala siano tenuti di fare giurare ciascuno anno del mese di gennaio tutti e ciascuno chiavaio delle compagnie di Calimala, e in presenza d'uno o di due de' maggiori della sua compagnia , di non giuocare ad alcuno giuoco di dadi ove si possa alcuna cosa perdere, tanto quanto fie chiavaio, se non a tavole o a scacchi, a pena di venticinque livre per ciascuna volta. E che quando alcuno della sua compagnia anderą fuori di Firenze per mer-catanzia e fatti della sua compagnia, quello chiavaio lo farą giurare che non giuocherą a' dadi nč ad altro giuoco ove alcuna cosa si possa perdere ; anche che salverą, guarderą, e difenderą quella compagnia e suoi beni. E chiunque giuocherą, e ciņ sarą chiaro e manifesto a'Consoli, overo a loro sarą denunziato da' Consoli de' mercatanti fiorentini che fossono in quelle parti, sia punito in diece livre per ciascuna volta. E neuno tenuto sotto i Consoli possa prestare ad alcuno giuoco a pena di lib. diece per ciascuna volta. Anche giuri ciascuno chiavaio che nč egli nč altri di
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