Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
STATUTO DELL' ARTE DI CALIMALA.
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. LXII.
Della esecuzione delle sentenze e comandamenti e condannagioni.
Siano tenuti i Consoli in tutti i modi che potranno, mandare a esecuzione tutte e ciascune sentenze e condannagioni e comandamenti dati e fatti, e che si daranno e faranno per loro, e per li loro antecessori, overo per altri a cui alcune questioni fossono commesse per loro; e sopra ciò abbiano mero e libero arbitrio di procedere, costrignere e condannare gli principali, e mallevadori, e tutti coloro a cui toccasse, e compagni, scrivani, e Chiavari, e ciascheduno che avesse denari o altre loro cose, e d'imponere e tollere, pene e bandi e di richiedere i rettori e officiali del Comune e della città di Firenze, e officiali e Capitudini dell' altre Arti di Firenze ; e ogni altra cosa fare che vorranno e parrà a loro che bisogni. E queste cose siano tenuti i detti Consoli di fare infra un mese poi che richiesti ne saranno dal creditore, sotto pena di dieci livre; la quale pena si debbia togliere loro per Io Sindaco o Sindachi che li sindicheranno. E l'esecuzione si delle sentenze e comandamenti come delle condannagioni, si faccia contra i compagni e compagnia e gli altri che si contengono nel detto capitolo ; salvo che se '1 maggiore o lo scrivano di quella compagnia, a volontà de'Consoli, giurasse alle sante Iddio guangnele toccando lettere, che quello compagno per cui si domanda, non abbia del suo nella compagnia ; in questo caso non siano tenuti di pagare per lui. E se per suo saramento dicesse che egli avesse meno che sia quello che si domanda , facciasi 1' esecuzione solo in quella quantità che v' ha quello compagno per cui si domanda. E ciò s'osservi nella esecuzione di ciascuna sentenza, comandamento e condannagione che si faranno o daranno per innanzi come detto è.
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