Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
STATUTO DELL' ARTE DI CALIMALA. '271
gione vaglia e tegna e abbiasi per legittima approvagione, quanto è aprovare che i detti libri fossono di quel cotale cessante o fuggitivo dell' Arte di Calimala ; e altra pruova non si richeggia a provare o mostrare, che quelli libri sieno, o sieno stati di quel cessante o fuggitivo. E le dette cose abbiano luogo nelle questioni pendenti e in quelle che i Consoli a lor podere procurino che le dette cose s' osservino per li reggimenti del Comune di Firenze, e che si mettano nello Statuto del detto Comune.
LXXXVI.
Che alle scritte e ragioni de' libri si dea piena fede.
Le scritte e le ragioni deilibri delle compagnie e degli uomini di Calimala, secondo che in quelli scritte sono, abbiano ogni fermezza, e diesi loro piena fede. E i Consoli sieno tenuti quelle scritte e ragioni de' libri mandare ad esecuzione, a petizione di chi '1 domandasse in cui favore parlassono o fossono, infra otto di, che si computino dal dì che fie data la petizione secondo il tenore di cotali scritte,, non ostante alcuno capitolo di questa Arte. E se alcuno domandasse copia d'alcuna scritta, la quale dicesse d'appartenere a sé, oche gli fosse asemprata per piuvica carta, debbia sodare dinanzi a' Consoli di stare alla scritta di quel libro, e ragione del dato e ricevuto, e a'patti e condizioni e parole in quella ragione, libro e libri di quella compagnia scritti: e allora e non altrimenti i Consoli facciano assem-plare o copia dare. E se della scrittura o delle parole della scrittura fosse questione, diterminisi per li Consoli con consiglio di vii buoni uomini mercatanti di Calimala, i quali non sieno compagni o congiunti d' alcuna delle parti ; ec-cettati da questo capitolo i libri e le ragioni de' libri delle compagnie le quali cessassero di pagare a' suoi creditori , da'quali esemplare, o no, e correggere, emendare, e tutte
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