Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
312 statuto dell'arte di calimala.
glio generale di riceverlo : e allora paghi per entrata all' Arte quello che per li detti Consoli e Consiglio fia deliberato, non pagando meno di lib. cento a fiorini; e '1 Notaio dell' Arte in niuno modo il possa scrivere nella matricola dell'Arte, se prima non pagasse come detto è. E s'alcuno per innanzi rinunziasse all'Arte dinanzi a'Consoli, il Notaio dell' Arte sia tenuto di leggerli questo capitolo, sì che senta il gravamento della sua rinunziagione, e scriverlo infra gli altri che hanno rinunziato all' Arte nel libro delle recate in una parte del detto libro per sè, acciò che tra' mercatanti di Calimala non si possa mescolare. E ciascuno che possiede dei beni d'alcuno di questa Arte, possa per cagione de'detti beni essere convenuto nella corte, de' detti Consoli siccome fosse reda di cotale debitore che dovesse dare ad alcuno di questa Arte « se quello cotale posseditore fia parente del cotale debitore in alcuno modo solamente e per quanto i beni vagliono ; e in questo caso s'intendano obbligati al creditore suo. »
XXVII.
Di quelli che venissono di nuovo all' Arte di Calimala.
Qualunque persona venisse di nuovo a quest' Arte , paghi prima al Camarlingo della detta Arte, per 1' Arte ricevente, lib. xxv a fiorini; e altrimenti non possa essere scritto nella matricola di questa Arte, nè la detta Arte fare; salvo che s' alcuno avesse servito all' Arte per diece anni continui con niuna persona o compagnia di quésta Arte o con più. E simigliantcmente s' alcuno s' accompagnasse con alcuna persona dell' Arte di maggiore facultà di sè, e avesse servito all' Arte per cinque anni continui con niuna persona o compagnia di quest'Arte o con più, sia ricevuto all'Arte, pagando solamente lib. x a fiorini al Camarlingo
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