Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
statuto dell'arte di calimala. 3U333
che cosi venissono e dimorassono, non possa prestare alcuna masserizia o dare legna, a pena di lib. diece e d'essere rimosso dall'officio suo; salvo che del prestare le masserizie non s'intenda agli uomini di quest' Arte che colā andassono o stessono , a' quali si possa prestare con volontā de' Consoli di Calimala.
Vili.
D'inquirere contra le famiglie delle dette Opere e case.
Del mese di gennaio ciascuno anno e altre volte quandunque a'Consoli di Calimala piacerā, siano tenuti e debbiano i Consoli, a pena di venticinque lib. per ciascuno, per modo d'inquisizione, e per ogni via e modo, e per loro e per altri, come meglio parrā loro, d'inquirere, investigare e trovare le condizioni, operazioni, e stato della casa e dell' Opera e del vice-operaio e famigliari dell' Opera di san Giovanni Battista, e dell' operaio e famiglia, se alcuna vi fosse , dell' Opera di san Miniato a Monte ; e del guardiano e famiglia, se alcuna ve ne fosse , della magione di santo Jacopo a san Sebio. E se troveranno alcuno de' predetti in furto , caccinlo incontanente , si che in alcuna delle dette Opere o magione dimorare non possa pių, nč avere in quelle o d'alcuna d'esse alcuno beneficio. E se troveranno altro, per la quale cosa paia loro da fare altra novitā in alcuna delle dette Opere o magione, facciano raunare Consiglio di xii mercatanti di Calimala, cioč uno per fondaco e uno per bottega de' maestri e maggiori fondachieri e bottegari, e non de' fattori overo discepoli ; e dinanzi al detto Consiglio dire quello che hanno trovato, e proponere quello che sia da fare a bene p stato dell' Opera e famiglia di cotale Opera e magione: e secondo che in quel Consiglio sarā riformato, li Consoli e officiali dell' Arte mandino ad
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