Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
statuto dell'arte di calimala. 3U339
nente, detta la messa e predica, si rechi e stia nella Chiesa di san Giovanni, e di quella Chiesa poi non si tragga.
E se abbisognasse o fosse convenevole che poi il detto si mostrasse, mostrisi solamente nella detta Chiesa di san Giovanni. E se convenevolmente e comodamente non si potesse mostrare e guardare fuori dell' altare, ripongasi, detta la detta messa e predica, nell'altare del beato Giovanni, e riserrisi colle chiavi usate.
Anche ordinorono che le porte della chiesa di san Giovanni , quelle che sono a fare, si facciano coperte di rame dorato, overo di metallo, secondo che agli officiali dell' Opera Moyse, che fierono per lo tempo, parrà che meglio si convegna.
Anco ordiflarono che la cucina della delta Opera di san Giovanni si rifaccia ; e facciasi solamente una volta sopra terra e non palco.
Anco ordinarono che sul cerchio di mezzo della chiesa di san Giovanni si facciano otto figure scolte di marmo, cioè in ciascuno canto una, come meglio e più bellamente fare si possano ; delle quali 1' una sia la figura del nostro Signore Gesù Cristo, e le sette siano figure delle va pia-nete.
Anco ordinare che detti officiali, se acconciamente potranno e parrà a loro che sia utile e onorevole, debbiano comperare tre lampane d' alabastro, e farle ponere nella Chiesa di san Giovanni.
Anco siano tenuti i detti officiali di far fare una figura di marmo di san Michele Agnolo colla spada in mano alla porta di san Giovanni, ove si pongono le figure delle Virtuti, in quella parte ove meglio e più convenevole stia.
Anco che come è cominciato a porre la figura di san Kartolommeo, così di marmo si pongano intorno intorno tutti gli Apostoli e Vangelisti, scolti come meglio e più bellamente fare si puote. E al presente il più tosto che ac-
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