Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
statuto dell'arte di calimala. 3U341
della detta Arte o delle dette Opere e magioni, o d' alcuna d' esse, ordinare, overo dare ad alcuna persona a vita ; a pena di lib. venticinque di piccioli per ciascuna volta e ciascuno che contro facesse. E se contra si facesse, non vaglia.
XV.
Che femmine nč strani non abitino nelV Opera san Giovanni.
Niuna femmina possa nč sia lasciata abitare nelle case dell'Opera del beato Giovanni Battista, dentro dalla porta del chiostro , nelle quali abitano lo guardiano e famigliari della detta Opera. Anco niuno strano sia lasciato nelle dette case stare o albergare, nč in quelle tenere cavalli, arche o botti, overo altre cose o masserizie. E se i Consoli per loro medesimi nou potessono, a chi contra facesse o volesse fare, contrastare , richieggiano a ciņ 1' aiuto del reggimento di Firenze.
xvi.
Che non si usurpino i beni delle case e Opere di san Giovanni, e di san Sebio, e di san Miniato.
Niuno usurpi de' beni dell' Opera di san Giovanni Battista, o dell' Opera di santo Miniato a Monte, e della magione di santo Jacopo a san Sebio ; nč i Consoli, overo loro notari, overo camarlingo, overo alcuno dell'Arte possa avere da alcuna delle dette Opere o magione, o da operaio o vice-operaio o guardiano d' alcuna delle dette Opere o magione, ne' detti beni oltra diece soldi per anno e per persona (e questo quando lo Consolo, o Notaio , o persona dell' Arte fosse nella casa delle dette Opere o magione o d'alcuna di quelle) nč somieri overo altra cosa, sanza li-
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