Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
397 * STATUTO DELL'ARTE DI CALIMALA.
quale per l'Arte fu messo nell'Opera di san Giovanni, considerata la sua condizione che è povero, vecchio, e ha perduto il vedere, sicché non potrebbe altrove reggere sua vita. E qualunque da ora innanzi si ammettesse o entrasse in alcuna delle dette case, il quale per forma d'alcuno capitolo e ordine della detta Arte non vi potesse essere o stare, sia condannato in lib. venticinque di fiorini piccoli per lo detto ufficiale, e nientemeno casso e rimosso da cotale casa e magione. E 1' ufficiale forestiere sia tenuto questo ordine leggere a ciascuno il quale entrerà o sarà messo nelle dette case e magioni, o in alcuna d'esse, e a coloro i quali lo vi ammettossono ; a pena di soldi cento all'ufficiale se noi facesse. E ogni riforniagione fatta contra '1 detto capitolo e statuto presente, o alcuna parte d'esso, sia cassa e di niuno valore. »
XVIII.
Al capitolo xx del terzo libro, posto sotto la rubrica : Degli ufficiali dell' offerta — aggiunte sono queste parole in fine del capitolo, cioè : * E tutto il prezzo che si riceverà della cera dell'offerta della chiesa di san Giovanni, vegna e venire debbia alle mani del dipositario della pecunia della detta Opera di san Giovanni e non a'detti ufficiali. E '1 detto depositario faccia le spese che bisogneranno di fare per cagione della detta offerta, e della festa di san Giovanni. »
XVI1II.
Acciò che ciascuna persona la quale è ad alcuno ufficio della detta Arte, o riceve alcuno salario dalla detta Arte o dalle case poste alla guardia di quella Arte, abbia il suo salario secondo che servirà di tempo in tempo, proveduto e ordinato è che chiunque rilievo o riceverà alcuno salarioStoria dei Comuni itili. — 3. (Documenti.) 35
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