Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
426 STATUTO DELL'ARTE 1>I CALIMALA.
Quando avrete questa lettera, credemo ch'avrete rimandato in Fiandra tutte nostre lane, o la maggior parte; onde se avvenisse che n'aveste ancora a mandare alcuna, procacciate di rimandarla, al più tosto che potete, a salvamento ; e a noi scrivete, al più tosto che potate, le lane che unguanno abbiamo in Inghilterra.
Sopra 'I fatto del fornimento che v'è stato bisogno, e che sia ancora per uguanno, non fa mestiere di scrivere qui, però che credemo che n'avrete tratto e trarrete quello avvantaggio che potrete e che credete che buon sia. Tuttavia, com'altra volta v' avemo ricordato, cosivi ricordiamo per questa, che dalle nostre magioni traiate quello avvantaggio che potete, ispezialmente di sostenere di loro danari eh' avere dovessero da noi, che poco sostenimento che voi ne faceste, potrebbe avanzare a noi una fiera.
Sopra 'I fatto delle saie di Lilia non fae mistiere più di scrivere, ch'assai vi n'avemo scritto per altre lettere; ed è nostro intendimento che quando avrete questa lettera, quelle che rimandare ci dovete per uguanno, ci avrete rimandate in Fiandra. E se avvenisse che n' aveste ancora a rimandare alquante, rimandatele al più tosto che voi potete ; e a noi inandate la scritta patitamente di tutte quelle che ci rimandate, si che se fare ne potessimo vendita a lettera, non fosse difalta della scritta.
Di comperare lane di magioni o di rifermare delle nostre per lo tempo che dee venire, vi diciamo che nostro intendimento è che non si ne comperi neuna ; ma sarebbe nostra volo'ntade, se fare si potesse con nostro acconcio, che di quello che avemo, onde si fae danno, se ne riuscisse : e però vo' siete in sul fatto, in ciò adoprerete quello che potrete di buono.
Noi ragionammo con Lapo Chiari sopra molti fatti di Scozia, quello che ne parve che egli avesse a fare, e che quello che vi dimorasse a fare da questo anno innanzi, accon-
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