Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      .110 STATUTO DELL'ARTE DI CALIMALA.
      ciasse e assettasse, e quelle scritte ne dovesse recare in Londra, si che se a noi paresse di far fare per innanzi que'fatti ad altr'uomo che nostro compagno, voi abbiate sie le cose alle mani, che se ciò volessimo che si facesse, si possa fare chiaramente: onde quando Lapo e Chiaro torneranno costà, faretevi rimostrare que'fatti, si che gli abbiate bene alle mani.
      Quando Bindo Squarcia si partio di qua, si ragionammo con lui, che quando egli avesse fatto di costà quello ch'avesse a fare, sì si ne partisse e venissesine in Fiandra per essere al cominoiamento del vendaggio : onde se avvenisse che di costà non fosse ancora partito, si procacci di partirsene al più tosto che puote con acconcio di nostri fatti, e vengasine in Fiandra, e la ragione di Fiandra prenda da Benino, come scritto gli avemo che gli la rassegni, sì che Benino si ne possa venire, l'atta la fiera di Lilla, come mandato gii avemo.
      E a te, Ghino, diciamo che acconci tua ragione di quello eh' a fare hai di costà, e fatta la fiera di san Bin-tolfo, ti ne vegni in Firenze con buona ventura, e noi mandiamo a Chiaruccio Chiari che faccia il somigliante: e però, se non tardasse troppo, sì ne verrete insieme con buona ventura. E tu, Giachetto, rimarrai in Inghilterra, e sopra i fatti eh'a fare avete, procaccerai che siano ben fatti, a tuo podere.
      P.1 ci vagliono oggi per primo di maggio lir. xxxv e due soldi la dozzina, e per san Giovanni lir. xxxim, soldi xi la dozzina.
      Le lettere e le scritte che ci mandaste di que'di Chir-chistede, mandammo a corte del papa a uno nostro amico, perchè della bisogna procacciasse di sapere se fare si potesse ; onde non ci n' ha poscia risposto di quello che fare
      1 Cosi nel lesto ; ma se la cifra P. voglia significare o specie di moneta o di mercanzia non saprei dire.


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Storia dei comuni italiani
Volume Terzo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 566

   

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