Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      50i processo di frate girolamo savonarola, sino alle ragioni, affermando questo con più efficacia che
      10 potevo. Dipoi passato Pasqua di quella quaresima: fra Salvestro tornando da S. Gimignano mi disse, che non dubitando delle cose che io dicevo, e reputandomi pazzo
      11 apparve in vigilia visibilmente, secondo disse lui, uno de'frati nostri morto, il quale lo riprese e dissegli queste parole: Tu non dèi pensare questo di fra Jeronimo, perchè tu lo conosci. E di poi ebbe molte altre apparizioni simili, secondo mi disse fra Salvestro. E però oltre al desiderio et accensione ch'io avevo di predicare simili cose, m'accesi ad affermarle ancora in qualche parte più che prima: benché in fatto fussino tutti mia trovati, e per mio studio; e vedendo la cosa succeder bene, andai più avanti. Vedendomi crescere la reputazione e la grazia nel popolo di Firenze, cominciai a dine che l'avevo per revelazione, e cosi cominciai a uscire forte fuora, il che fu una mia gran presunzione, e molte volte dicevo delle cose che mi riferiva fra Salvestro, pensando qualche volta fusseno vere. Nientedimeno non parlavo a Dio, nè Dio a me in alcuno speciale' modo, come Dio suole parlare a'sua santi Apostoli, Profeti, o simili, ma andavo pure seguitando le mie prediche con la forza e industria dello ingegno , e presuntuosamente affermavo quello che io non sapevo esser certo, volendo ciò che io trovavo con lo ingegno fussi vero ; e tanto poi m' inebriai in questa cosa , che io uscii a dire, che io ero più certo di tal cosa che io non ero di essere li in pergamo, e che dua e dua fa quattro. E tutto por dare più credito alle cose che io dicevo per confermarle più nelle menti delli omini, e fa-ccvole verisimili con ragioni e con similitudini, stando sempre più forte nella mia opinione per parere più che io dicessi la verità e che fussi da Dio ; ma io non sapevo nulla, e la gloria del mondo mi accecava : e a questo modo mi condussi fino al 149i. Dipoi essendo co-


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Storia dei comuni italiani
Volume Terzo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 566

   

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