Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      PROCESSO 1)1 FRATE GIROLAMO SAVONAROLA. 507
      dorai che 1' opera mia andassi in mina, presi partito a non la osservare più, anzi manifestamente a contradirla e con ragioni e con fatti. E stavo ostinato in questo per onore e per reputazione e mantenimento dell'opera mia.
      Circa al cominciare al ripredicare nella settuagesima, che fu alli xi. di febraio, dico che prima aspettai le lettere di messer Domenico Bonsi eh' egli scrisse alla Signoria e un'altra a me, per le quali avvisava che il Papa non era disposto a dare licenza che io predicassi. Onde mosso da me, perchè vedevo che l'opera mia minava, mi disposi a ripredicare per sostenere la mia opera ; e di questo non fui eccitato da alcuno cittadino particulare, ina più presto gli amici mia sene dolsono, come fu Alamanno e Jacopo Salviati e Domenico Mazzinghi. E ben vero che alcuni di quelli che usavono in San Marco mi dicevono quando si predica : Noi ci moiamo di fame. E Giovanni di Jacopo di Dino ini ricordo venne a me a San Marco e domandommi quando si hanno a fare i gradi; ma non li chiarii il quando havessi a ricominciare, che cosi costumavo di fare, di non manifestar sempre il certo del di ch'io volevo predicare. La cagione che io uscii di Santa Liparata, il secondo di di quaresima, non fu per obedire al Papa, ma per paura di non essere morto ; e poi che io fui condotto a predicare in San Marco, non fermai il predicare , nonostante la lettera dei tre di marzo di ser Alessandro Bracci, per la quale lui mi avvisava della grande alterazione del Papa e di tutta la corte, e del pericolo correvano i Fiorentini là, perchè stimavo fussino minacci.
      Circa le lettere che io ebbi aute dalli ambasciatori o io scritto a loro, dico che ho scritto a Giovacchino Guasconi qualche volta confortandolo a confortare il Be a tornare in Italia per restituire le lor cose a' Fiorentini, e ho fatto ogni opera perchè di là tenessi le cose calde, e di qua scrivessi caldo ; e questo feci perchè io intendevo dai


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Storia dei comuni italiani
Volume Terzo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 566

   

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