Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      PROCESSO 1)1 FRATE GIROLAMO SAVONAROLA. 507
      tadini che lo sapevono, tutti i soprascritti che scrissono dette lettere e Girolamo Benivieni, ma con nessuno mai lo consultai o praticai, nè etiam da alcuno sono stato eccitato. Tutto che ho fatto o disegnato di fare come disopri?, 1' ho fatto per essere sempre famoso nel presente e nel futuro, e per avere tal credito nella città di Firenze, che tutte le cose di grande importanza non si facessino senza la mia volontà; e poiché io fussi stabilito in Firenze a questo modo, avevo animo di fare cose grandi in Italia e fuori d'Italia per forza di Signori, co' quali arci contratto amicizia e trattato cose grandi come questa del Concilio: e secondo che cose fussino passate, aremo pensate dell'altre; e massime avevo intenzione di eccitare i principi cristiani, e precipuamente quelli fuori d'Italia, dopo il Concilio a subiu-gare li infedeli. Di farmi Cardinale o Papa non lo pensavo molto : perchè quando avessi condotto questa opera mi parrebbe essere stato più che Cardinale o Papa, perchè conducendo questa opera senza essere Cardinale o Papa, sarei stato d'autorità e reverenza, e il primo uomo del mondo; e quando fussi stato fatto Papa, non lo arei ricusato, benché mi paressi maggiore cosa esser capo di detta opera, che essere Papa; perchè uno uomo senza virtù può essere Papa, ma a tale opera si richiedeva uomo di eccellenti virtù.
      Circa aver detto al Crocifisso : Se io mento , tu menti — dico che benché io non mi ricordi ora sopra che articolo io lo dicessi, nientedimeno io io dicevo sopra cose che io al tutto stimavo esser vere e secondo l'ordine di Dio.
      Circa i confessori, io ne mettevo molti in San Marco e confortavoli che confessassjrio assai, non per intendere da loro le confessioni (perchè so non lo arebbono fatto per la pena grande, e anche per conservarmi la reputazione appresso di loro, perchè se io li avessi richiesti di simili cose mi sarei al tutto scoperto maligno) ma lo facevo per


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Storia dei comuni italiani
Volume Terzo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 566

   

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