Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici

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      PROCESSO 1)1 FRATE GIROLAMO SAVONAROLA. 507
      tutto disegnai perchè il detto frate di S. Francesco si sbigottissi e non vi entrassi : e così restava disobbligato anche il nostro. Di questo ordine di accendere il fuoco e serrare la soprascritta bocca al soprascritto modo, ne parlai con fra Domenico e a fra Salvestro e a queli 4 cittadini che venivano a me nella loggia il di dello esperimento ; e vuoimi ricordare che io lo mandai a dire a Lanfredino Lanfre-dini che era proposto per Piero delli Albizzi e Alessandro Nasi, benché non sono chiaro se io gliene mandai a dire, ma certo sono che io mi disposi mandargliene a dire.
      La intenzione de' cittadini mia amici che sollecitavano questo cimento, stimo fussi per avere questo onore e restare al disopra; ma io arei auto molto caro che la cosa si fussi rotta e disordinata per non mi avere a condurre a tale cimento.
      Dello aver dato ordine che la cosa non si conducessi, o vero si rompessi per il mezzo de'mia amici, dico che non lo arei mai fatto perchè mi vedevo spacciato e ne perdevo il credito manifestandomi che io volessi fuggire il cimento ; ma il mio fondamento principale che fu il frate di San Francesco non vi entrassi mai, e però ogni dimostrazione che si fece circa il fuoco, come di sopra è detto, fu perchè si sbigottissi tanto più e non vi entrassi, e cosi restava disobligo il frate nostro. E dello avere io certezza che fra Domenico o altri de'mia v'entrassi, come io dissi in Pergamo, che io avevo che non arderebbe, dico che io non lo avevo altrimenti; ma lo dissi per darmi reputazione sino all' ultimo che io potevo. E perchè io sono stato domandato se io direi queste cose dinanzi al popolo, ho risposto e così affermo dubiterei non essere lapidato.
      Io fra Jeronimo di Niccolò Savonarola da Ferrara dell'Ordine de'Predicatori, sponte confesso esser vero quanto disopra è scritto nella presente carta e nelle altre ventitre precedenti d'una mano; e in fede di questo mi sono so-scritto di mia propria mano, questo di 19. d'aprile 1498.
      Storia dei Comuni ilal. — 3. (Documenti.) 45


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Storia dei comuni italiani
Volume Terzo
di Paolo Emiliani-Giudici
Felice Le Monnier Firenze
1866 pagine 566

   

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