Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
PROCESSO 1)1 FRATE GIROLAMO SAVONAROLA. 507
la cosa bene, me ne servii dipoi dicendo: io lo predissi quando non si vedevano nugoli per aria, che così più volte ho usato di dire.
A dì 23 d' Aprile 1498 de mane.
La intenzione mia come altra volta ho detto, era che' li cittadini, i quali io domandavo buoni, governassero il tutto, o almeno delle quattro parti le tre, e che li altri, i quali erano domandati arrabbiati (benché io mi guardassi non li nominare a quel modo per mantenere 1' onor mio ) stessino senza governo più che si potessi e attendessino a fare altro; e questo era ancora la intenzione de'cittadini che mi seguitavono, quali abbiamo nominati in molti luoghi. E questo so perchè e nelle predicazioni e in particu-lari li confortavo a esser'solleciti al ben comune, il quale ben comune intendevo essere il governo dei predetti cittadini con depressione delli altri, e ne ragionai alcune volte con Francesco Valori, parlando sempre in generali, perchè così usavo, cioè che attendesse al ben comune,- e-lui-mi intendeva, e similmente ne ragionai alli altri prenominati , tutti intendevono ; et questo ben comune voleva dire che favorissino quelli che andavano secondo il proposito nostro; e ancora so questo, perchè venivono e frequenta-vono le prediche e- la casa e offerivano per questo la roba e la vita: e poi nelle pratiche-sapevo che favorivono questa parte, e questo intendevo qualche volta da frati mia, e qualche volta da i medesimi cittadini massime da quelli che io ho detto che io usavo per mezzani, e ancora qualche volta da Francesco Valori, il quale usava dire: questi ribaldi vogliono guastare questa terra, e intendeva per questi ribaldi quelli che si domandavano arrabbiati: e dissemi qualche volta e mandommi a dire per Andrea Cambini; io vorrei favorire e ajutare questo ben comune , quo-
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Francesco Valori Francesco Valori Andrea Cambini
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