Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
546 processo di frate girolamo savonarola.
sta parte che noi abbiamo detto; ma nessuno mi seguita; e io rimango qui solo : e questo diceva perchè gli altri cittadini che seguitavono la parte nostra, non si dimoslravono molto favorevoli a lui e però io mi avvedevo che non erano ben d'accordo , perchè mi pareva che ogni uomo attendessi agrandigia, e che ciascuno volessi essere il primo, ed essere piuttosto seguitato che seguitare, massime questi primi che abbiamo altre volte nominato, e parevami ancora che non si fidassino l'uno dell'altro e che andas-sino con troppi rispetti, e perciò li confortavo € in prediche e in particolare , che stessino uniti e io non attendevo ad altro che a questo. Delle altre cose particulari non me ne curavo perchè a me bastava che tali uomini fussino bene imiti insieme, perchè sendo cosi bene uniti, sapevo che crono di tanto intelletto e prudenza, eh'avriano saputo guidare meglio di me maggior cosa ; e in effetto li nostri ragionamenti, che erano rari, e brevi stando io in sulla reputazione , erano sempre su questo generale di mantenere e accrescere il ben comune, cioè che la nostra parte governassi, e 1' altra ( di quelli si addomandavaijo arrabbiati) stesse bassa ; ma non fu mai mia intenzione che totalmente fusse esclusa e cacciata : perchè avevo caro che ella fusse un ostacolo a questi maggiori della nostra parte, avendo sospetto che finalmente questi cittadini maggiori prenominati non pigliassero tanta forza, che si facessino poi uno stato fra loro più stretto e guastassero il consiglio comune; e credo certo che quando fussino stati ben d'accordo secondo la mia intenzione, cheaverehbono avuto l'intento d' avere il consiglio a modo loro; ma tra loro vedevo molti sospetti, e anche li mediocri cittadini a me affezionati non si fidavano di quelli maggiori. Onde detti ifiediocri cittadini qualche volta se ne dolevano meco, dicendo che andavano bene a questo mio intento , come era Lionello Boni, Antonio Gi-raldi, da' quali intendevo poi che degli altri se ne lamen-
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Lionello Boni Antonio Gi-raldi
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